«Quanto tempo ancora si dovrà attendere per conoscere il futuro di Amaco?». Se lo chiedono all’unisono i rappresentanti di tutte le sigle sindacali riunite, affrontando la situazione dei 134 dipendenti di Amaco che, attraverso la loro voce, tornano a denunciare «i ritardi delle istituzioni e della politica a voler definitivamente risollevare le precarie condizioni in cui versano da mesi con le loro famiglie».

In una congiunta, Fabio Staine (Filt-Cgil), Gennaro Mandoliti (Fit-Cisl), Andrea Mazzuca (Uiltrasporti), Claudio Morelli (Ugl-Autoferro) e Gianfranco Provenzale (Confail-Faisa) ricordano che questi lavoratori «con senso di assoluto dovere, continuano ad espletare le loro funzioni, nonostante alcune prestazioni lavorative siano propedeutiche al riconoscimento di emolumenti riferiti alla contrattazione integrativa, oggi disdettata solo nella parte economica. Sperano arrivi l’alba di un giorno migliore, ma ciò non accade».

La richiesta è di «interventi e certezze per chi subisce ritardi negli emolumenti, per meglio dire pagamenti a metà o addirittura in percentuale Altra piaga, ormai cronica, gli autobus di 20 anni fa. Parco mezzi obsoleto che resiste però, da vero guerriero, qualche volta anche nelle vesti di lanciafiamme, nel farsi sostituire dai nuovi e rampanti autobus acquistati dal Consorzio Cometra, ma giacenti e dormienti, in cerca di padrone nei piazzali di deposito».

Per i sindacati, «insinuazioni allo stato passivo, conteggi degli arretrati, uffici legali, hanno ormai sostituito e traslocato in fondo alla scala delle priorità il benessere lavorativo e lo spirito conviviale di ciascun lavoratore.  Non è chiaro nulla all’interno della vicenda, ed è per questa ragione che abbiamo sollecitato un incontro al presidente Occhiuto, all’assessore al ramo Staine, al curatore fallimentare, a Cometra e al sindaco della città dei Bruzi. Ad oggi, non abbiamo ricevuto risposta, né convocazione».

La loro idea è quella di pensare a un «soggetto nuovo, che non modifichi la forma giuridica e societaria, capace di garantire e rilanciare un servizio di Tpl per la città di Cosenza al passo con i tempi. Immaginiamo una società che organizzi un trasporto pubblico alternativo o sostitutivo del mezzo privato e che sia in grado di dare stabilità nel senso più completo a tutti i lavoratori».