Nel 2024, il mercato del lavoro ha visto complessivamente 8,1 milioni di assunzioni, ma con un saldo negativo di 7,7 milioni di cessazioni, come rilevato dall’Osservatorio sul mercato del lavoro dell’Inps. Di queste assunzioni, 761 mila sono state trasformazioni da contratti a termine a contratti stabili, ma si segnala un calo significativo delle attivazioni di contratti incentivati, con una riduzione del -43% rispetto all’anno precedente. Le misure di esonero contributivo, che avevano sostenuto in particolare i giovani e le donne, hanno registrato cali del 64% e 21% rispettivamente, pur essendo state prorogate fino al 31 dicembre 2027, in attesa di approvazione da parte della Commissione Europea.

Anche la decontribuzione per il Sud è stata prorogata fino al 30 giugno 2024, estendendo la misura ai contratti firmati entro quella data. Nonostante questi cali, il saldo annuale delle assunzioni in somministrazione ha visto un incremento di +2.000 posizioni, con una leggera diminuzione delle assunzioni a tempo indeterminato (-6%) e dei contratti a termine (-3%).

In parallelo, il lavoro occasionale ha mostrato segni di crescita, con un aumento del +6% dei lavoratori con contratti di prestazione occasionale, che hanno raggiunto circa 19mila unità. L’importo medio mensile lordo per questi lavoratori è di 288 euro. Allo stesso modo, anche i lavoratori pagati con il Libretto Famiglia sono aumentati del 2%, con una retribuzione media di 173 euro.

Nel complesso, il mercato del lavoro ha visto un cambiamento nelle tipologie di contratti attivati, con una flessione per le forme di lavoro incentivato, ma un consolidamento del lavoro occasionale, che rappresenta una componente crescente dell’occupazione in Italia.