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Numerosi dipendenti delle cooperative comunali si sono ritrovati oggi davanti a Palazzo dei Bruzi perché preoccupati per il loro futuro lavorativo. A riceverli c’erano il presidente del consiglio comunale Giuseppe Mazzuca, l’assessore ai Quartieri Pasquale Sconosciuto, il consigliere Francesco Gigliotti e qualche funzionario del Comune.
L’argomento in discussione era la mancata proroga del contratto che scadrà a settembre e che tuttavia non darà ai lavoratori in tuta arancione la sicurezza di un rinnovo. Dalle prime battute del dibattito -animato, ma comunque pacifico – gli amministratori hanno reso noto che a settembre vi sarà un bando libero che darà l’occasione a qualsiasi ditta di poter partecipare, presentando i rispettivi preventivi, il che metterebbe ulteriormente a rischio la già precaria posizione dei lavoratori. Non a caso, proprio loro hanno manifestato tutto il disappunto verso tale eventualità.

«C’è chi fra noi è assunto da oltre 20 anni, fin dall’era Mancini – spiega una tuta arancione – Percepivamo oltre un milione al mese, oggi non arriviamo neanche a 600 euro con gli assegni e con i tempi che corrono e la crisi che avanza non è possibile mantenere le nostre famiglie. Figuriamoci se ci abbassano le ore di lavoro e lo stipendio. Dobbiamo andare a rubare?».
Già, perché in realtà il nuovo bando prevede appunto la riduzione delle ore lavorative che da tre e mezza giornaliere arriverebbero addirittura a due, tagliando per l’appunto il salario che scenderebbe intorno alle 300 e rotti euro. «In pratica un buono spesa mensile» sottolinea uno di loro con ironia amara.
Contratto permettendo, inoltre, presidenti e operai dovranno aumentare servizi come spazzamento, rimozione cumuli con relativo scarico a spese della cooperativa stessa e manutenzione di mezzi e gasolio a proprie spese. «In pratica neanche lo stipendio basterebbe a coprire le spese»
Al momento, dunque, la situazione non appare incoraggiante, anche se Mazzuca & co. hanno garantito «massima collaborazione», ribadendo ai lavoratori che l’amministrazione che si schiererà «in difesa dei loro diritti, nonostante la situazione economica disastrosa e il dissesto che grava sul Comune».