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Siamo un gruppo di genitori di bambini che frequentano la scuola dell’infanzia dell’Istituto “Fausto Gullo”. Con questa lettera desideriamo evidenziare una situazione che riteniamo necessiti di attenzione, in quanto coinvolge direttamente i nostri figli e un servizio essenziale come la mensa scolastica; servizio fornito da Vivenda S.p.A.
Ognuno di noi compie sacrifici significativi per poter dare ai propri figli la possibilità di vivere l’esperienza scolastica, che riteniamo di fondamentale importanza per la loro crescita, sia in termini di educazione che in termini di socializzazione, soprattutto dopo quanto vissuto negli ultimi anni a causa del Covid. In questi anni cruciali per lo sviluppo dei nostri figli, hanno dovuto rinunciare a una serie di esperienze con i loro coetanei che avrebbero sicuramente arricchito il loro bagaglio personale. Per questo motivo noi genitori moltiplichiamo con piacere gli sforzi per consentire ai nostri piccoli di poter assaporare ogni singolo momento che consenta di recuperare il tempo perduto.
Tra questi momenti, riteniamo che la possibilità di usufruire del servizio mensa sia un’occasione per far vivere ai nostri figli la gioia di condividere il pasto insieme, che è forse il momento di socializzazione per eccellenza e che i bambini vivono con grande entusiasmo. Soprassediamo sul fatto che sia quantomeno discutibile dover pagare il servizio di refezione scolastica nella scuola pubblica, ma non ce la sentiamo di tacere sulle tariffe in vigore che da quest’anno hanno subito un ulteriore incremento. Le tariffe giornaliere (o tariffe di “contribuzione” secondo l’avviso di apertura delle iscrizioni) variano in base all’ISEE comunicato al momento dell’iscrizione e arrivano a un massimo di 5,50€ per ISEE superiori a 15.000€ o per non residenti (cifra, tra l’altro, aumentata di 0,50€ nell’ultimo anno) Pertanto, volendo usufruire del servizio mensa tutti i giorni, si arriva a pagare 110,00€ al mese.
Riteniamo che questa cifra sia eccessiva per un servizio legato, come già detto, alla scuola pubblica; a maggior ragione lo diventa considerando che alcuni di noi hanno più di un figlio iscritto alla scuola dell’infanzia e in tal caso i costi sono moltiplicati visto che non sono previste agevolazioni in tal senso. In ambito privato i costi non sono molto lontani da questi e perciò ci sembra chiaro che le alternative non siano molte. La prima, quella che ci auspichiamo, è che le tariffe vengano sensibilmente riviste e che sia consentito a tutti i bambini di poter accedere al servizio mensa e vivere questo momento insieme ai propri compagni, senza che questo gravi in modo importante sulle famiglie. La seconda, che potrebbe essere vista come provocazione, ma che poi in fondo non lo è più di tanto, è che sia consentito di portare il pranzo da casa, in accordo con la scuola. La terza, quella che invece vorremmo scongiurare, è che molti di noi rinuncino al servizio e privino i bambini di tale momento. Nostro malgrado pensiamo che, se non saranno presi provvedimenti in merito, la terza opzione sarà quella che alla lunga verrà scelta dalla maggior parte di noi, e questa situazione non sarà piacevole né per i bambini che saranno “costretti” a pranzare a casa propria né per quelli che potranno usufruire del servizio e si troveranno a mangiare da soli o comunque con pochissimi dei loro compagni.
E questa opzione comporta un’ulteriore difficoltà, non di secondaria importanza, che riguarda tutti quei genitori che, per questioni lavorative, organizzative o familiari, non hanno alternative al servizio mensa e che quindi hanno necessità di poterne usufruire senza eccessivi oneri. Chiediamo quindi come genitori che chi di competenza (Giunta Comunale, Cooperativa, Scuola) si impegni a trovare una soluzione a questa questione in modo da poter garantire ai nostri figli di poter vivere a pieno questo periodo della loro vita insieme ai loro compagni di viaggio.