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«Con riferimento alle vicende riguardanti il glorioso stadio Marco Lorenzon di Rende, sentiamo il dovere di chiedere agli attuali Governanti della città di riflettere su due questioni. La prima questione attiene alla ormai diventata urgente necessità di ristrutturazione dello stadio, per renderlo agibile, gradevole ed accogliente come lo è stato in un recente passato, ricevendo il plauso di tanti sportivi di molte città italiane» così in una nota i Riformisti di Rende.
«Una semplice domanda: ma a Rende il PNRR deve servire solo per rendere più brutte ed inospitali storiche piazzette e per realizzare cervellotiche, inutili, pericolose piste ciclabili che, certamente, saranno evitate da ciclisti seri e responsabili? Con il PNRR non si poteva ristrutturare il nostro storico stadio, rendendo agibili tutte le tribune? Ad ascoltare i dati ufficiali sull’utilizzo dei fondi del PNRR, l’Italia deve spendere circa il 70% delle risorse disponibili. Poiché questi fondi debbono essere utilizzati entro il 2026, ed essendo molto semplice la progettazione della ristrutturazione dello stadio e presumibilmente molto rapida la esecuzione dei lavori, vorremmo capire perché non viene presa in nessuna considerazione questa opportunità. La seconda questione riguarda il bando per assegnare l’ordinaria gestione dello stadio per sei mesi dietro pagamento di un canone di 6000 euro.
È doveroso ricordare che lo stadio Lorenzon è un patrimonio della comunità rendese a cui è pervenuto in donazione per soddisfare locali pubblici interessi. L’utilizzo, pertanto, dello stadio Lorenzon va riservato a società di calcio rendesi, meglio se portano il nome della città. Chiediamo, pertanto, la modifica della deliberazione che ha disposto il bando, consentendo di partecipare solo a società calcistiche aventi sede nel territorio di Rende, assegnando un maggior punteggio a quelle che portano il nome della città.
A nostro avviso, le società calcistiche rendesi dovrebbero utilizzare lo stadio gratuitamente con a carico la sola gestione ordinaria. Se per ragioni finanziarie i beni pubblici debbono garantire maggiori entrate alle casse comunali, sarebbe opportuno interessarsi di gestioni di beni pubblici con introiti milionari a fronte di canoni di poche migliaia di euro. Ritornando per un attimo, all’utilizzo dei fondi del PNRR, ci sfugge perché questi fondi non sono stati presi in considerazione per ampliare lo storico cimitero della città, in modo da far cessare lo scandalo di centinaia di salme che aspettano una giusta e dignitosa sepoltura. Uguale ragionamento potrebbe farsi per le aree del territorio sfornite della rete di acque bianche. A tal proposito, che con urgenza si provveda, almeno, alla pulizia delle numerose griglie di scolo presenti nella nostra città, onde evitare, nell’ipotesi di prevedibili forti precipitazioni, pericolose conseguenze per la cittadinanza, atteso l’evidente cambiamento del nostro clima da temprato a sub-tropicale».