L’ipotesi di un aumento dei pedaggi autostradali a partire dal 1° agosto ha innescato un duro scontro politico all’interno della maggioranza e suscitato aspre critiche da parte delle opposizioni e delle associazioni dei consumatori.

L’emendamento che prevedeva l’aumento è stato presentato dai relatori del decreto-legge infrastrutture: quattro deputati, tra cui due di Fratelli d’Italia, uno di Forza Italia e una della Lega. La relazione tecnica a supporto spiegava che l’Anas necessita di coprire un fabbisogno aggiuntivo di circa 90 milioni di euro annui, dovuto a nuovi costi come la gestione della rete e l’illuminazione pubblica.

La proposta prevedeva un incremento pari a un euro ogni 1.000 km per tutte le categorie di veicoli, con l’obiettivo di garantire maggiori risorse ad Anas. Tuttavia, l’ipotesi ha subito una durissima reazione da parte di opposizioni e Codacons, che hanno denunciato l’inopportunità dell’aumento proprio nel periodo delle vacanze estive, già difficile per molti italiani.

Riccardo Magi di +Europa ha sottolineato come l’aumento avrebbe aggravato ulteriormente le difficoltà di viaggio, in un contesto segnato da disservizi nel trasporto pubblico e dall’aumento generale del costo della vita. La vice capogruppo del Movimento Cinque Stelle Ilaria Fontana ha criticato la decisione, ricordando la spesa faraonica per il ponte sullo Stretto e lamentando la mancata tutela dei cittadini.

Anche Matteo Renzi ha commentato duramente, sottolineando l’incoerenza della maggioranza che da un lato aumenta le tasse e dall’altro nega responsabilità.

In seguito alle polemiche, Matteo Salvini ha chiesto il ritiro dell’emendamento, segnando un nuovo contrasto all’interno della coalizione di governo. I deputati di Fratelli d’Italia, Antonio Baldelli e Massimo Milani, hanno confermato il ritiro, sottolineando la necessità di agire solo con il consenso del ministro competente.

Il caso mette in luce le tensioni nella maggioranza e la sensibilità politica attorno alle tariffe autostradali, tema di forte impatto sociale e mediatico.