Prima dell’inizio del Consiglio comunale di oggi, il sindaco Franz Caruso ha proposto una mozione di solidarietà per Sigfrido Ranucci, storico conduttore del programma d’inchiesta Report su Rai 3, vittima nei giorni scorsi di un grave attentato davanti alla propria abitazione. L’ordigno, esploso il 16 ottobre 2025, ha rappresentato un gesto intimidatorio di eccezionale gravità nei confronti di un giornalista che, da anni, porta avanti con rigore e coraggio un lavoro di inchiesta su corruzione, mafia, affari pubblici e interessi nascosti.

Il sindaco Caruso ha voluto che il Consiglio comunale di Cosenza si esprimesse ufficialmente a difesa della libertà di stampa e in solidarietà a Ranucci e all’intera redazione di Report. La mozione, approvata all’unanimità con i voti congiunti di centrosinistra e centrodestra, rappresenta un segnale di unità istituzionale in un momento in cui il giornalismo d’inchiesta è sempre più esposto a minacce e pressioni.

«Il vile gesto contro Sigfrido Ranucci – ha dichiarato Caruso nel presentare la proposta – è un attacco al cuore della democrazia e alla libertà di informazione. Il Comune di Cosenza non può restare indifferente di fronte a un atto che tenta di intimidire chi ogni giorno lavora per garantire ai cittadini un’informazione libera, indipendente e trasparente. La nostra città si schiera senza esitazioni dalla parte della verità e del giornalismo libero».

La mozione approvata ribadisce i principi sanciti dall’articolo 21 della Costituzione italiana, ricordando che la libertà di stampa è «un bene comune, essenziale per la vita democratica» e che il diritto dei cittadini a essere informati «deve essere tutelato da ogni forma di intimidazione o censura».

Il documento invita inoltre tutte le istituzioni democratiche a vigilare e rafforzare la tutela dei giornalisti impegnati nel difficile compito di informare l’opinione pubblica, condannando con fermezza ogni forma di violenza o minaccia nei confronti di chi esercita il diritto di cronaca. Con questo gesto, il Comune di Cosenza si unisce idealmente a quanti, in tutto il Paese, hanno espresso vicinanza a Sigfrido Ranucci, riconoscendone l’impegno civile e professionale come pilastro della libertà d’informazione in Italia.