Eugenio GrecoGiovanni Martucci e Filippo Perrone, componenti del gruppo politico “Belvedere Futura“, hanno deciso di lasciare la maggioranza del sindaco Vincenzo Cascini, passando ai banchi dell’opposizione al fianco dei colleghi di “Impegno Comune” Ugo Massimilla, Francesco Cauteruccio e Emanuela Arnone. Oggetto della discordia, il Documento Unico di Programmazione, che, nel corso dell’ultimo consiglio comunale, ha sollevato polemica. Attualmente, l’esecutivo Cascini è in bilico e a fare da ago della bilancia è la consigliera Maria Rachele Felicetti, candidata alla carica di sindaco alle scorse elezioni comunali di Belvedere, ma di fatto oggi al fianco del primo cittadino democraticamente eletto.

Lo strappo insanabile

Il gruppo “Belvedere Futura” ha poi diramato una relazione dai toni molto duri, di cui pubblichiamo uno stralcio. «In sede di accordo elettorale – si legge nella nota – siamo stati garantiti dalla “parola d’onore” (e non solo una volta) del dottor Vincenzo Cascini che tutta “l’azione amministrativa sarebbe stata all’insegna della collegialità, della partecipazione, della trasparenza per ogni processo: dal più piccolo al più importante”. Che nessun altro soggetto “estraneo” alla giunta avrebbe determinato, come avvenuto in passato, scelte amministrative e politiche. Ci ha garantito che saremmo stati “squadra”, come conviene a una giunta comunale. Non è sbagliato azzardare, che ci è stato promesso che saremmo stati “quasi amici”. E invece, già all’alba della composizione della giunta abbiamo avvertito segnali opposti».

La decisione sofferta

«Non avremmo mai voluto un epilogo tanto amaro per i cittadini – si legge ancora -. Avremmo voluto governare e progettare una città migliore. Invece ci troviamo a un bivio: Votare o non votare il DUP che assicura “scorrimento e fabbisogno”. Come si fa a mandare per aria un consiglio eletto democraticamente dai cittadini per una ragione così inspiegabile? Un DUP da approvare per salvare Belvedere…».

Il “ricatto”

«Il ricatto che siamo stati accusati di perpetrare nei confronti del Sindaco, è vero. (Anche se il termine è sbagliato). Abbiamo “ricattato”, abbiamo fortemente consigliato il sindaco chiedendogli: “O inverti la marcia, o pensiamo all’ambiente, o pensiamo alle scuole, o pensiamo ai giovani e agli anziani, o curiamo le contrade, insomma, o rispettiamo il programma elettorale, oppure ce ne andiamo dalla maggioranza… Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Noi a “casa” come amerà ripetere qualche “saggio consigliere” buono per tutte le stagioni, e Cascini con la sua squadra a governare le inezie, le minuzie, le pochezze. A bearsi della sagra del nulla e a trastullarsi dando numeri di risultati (vedi presenze turistiche) che non si vedono neanche con sforzo titanico. Guardatevi più spesso intorno e Chiedete più spesso alla gente quanto davvero gradiscono quello che sta accadendo…». Ed in ultimo: «È con rammarico, ma con la serenità di chi le ha provate davvero tutte, che i sottoscritti, Eugenio Greco, Giovanni Martucci e Filippo Perrone revocano la fiducia a suo tempo concessa al Sindaco Cascini».