Ieri sera il giardino di Palazzo del Trono, a Cetraro, ha ospitato l’intervista della giornalista Antonella Grippo al senatore e segretario nazionale di “Azione”, Carlo Calenda. L’evento si è svolto una manciata di ore più tardi dall’annuncio delle dimissioni del presidente Roberto Occhiuto, che ha colto tutti, o quasi, di sorpresa. La graffiante conduttrice di “Perfidia”, il format di approfondimento politico targato LaC Tv, ha sottoposto il segretario di Azione a una serie di domande incalzanti, sotto lo sguardo vigile del vicesegretario Ettore Rosato, seduto in platea.

Dopo l'inaugurazione della sede regionale di "Azione", avvenuta a Lamezia, il senatore Carlo Calenda è andato a Cetraro per sottoporsi alle domande incalzanti di Antonella Grippo, proprio nel giorno in cui il presidente Roberto Occhiuto ha annunciato le sue dimissioni

Mai con i 5 Stelle

Ma il nuovo quadro politico calabrese che si va a delineare, sembra non impensierire il senatore, che afferma, senza esitazione: «Non ci alleeremo mai con i 5 Stelle. L’ho già detto da molto tempo». Calenda, dunque, chiude la porta in faccia ai pentastellati, ma resta cauto su una possibile partecipazione del partito che dirige alla prossima tornata elettorale calabrese. «Vedremo – dice - è ancora fresca come notizia. Quello che faremo è quello che facciamo in tutte le competizioni: valuteremo, come al solito, programmi e persone».

La questione Occhiuto

Calenda e Rosato si trovavano in Calabria per inaugurare la sede regionale del partito a Lamezia e, proprio in quella occasione, il segretario aveva pronunciato parole taglienti nei confronti di Roberto Occhiuto: «Se fai il bullo – aveva detto ieri mattina - finisce che prima o poi ti fai male». Una frase che, con il senno di poi, sembra una premonizione. «No, no, è una totale casualità – precisa Calenda -. L'unica cosa che ho detto è che la Regione era bloccata, come ha confermato poi Occhiuto, e questa è una delle ragioni per cui si è dimesso. Le Regioni diventano posti di tale potere che le persone perdono un po' il senso del limite e su questo bisogna stare molto attenti».

La questione, però, sembra essere stata chiarita con il diretto interessato in una telefonata intercorsa poco dopo, in cui Occhiuto si sarebbe anche scusato per non aver risposto alle sue chiamate, circostanza di Calenda si era lamentato pubblicamente.

La sanità al centro del programma di “Azione”

«Io le Regioni le scioglierei e farei gestire la sanità dallo Stato centrale». Nella lunga chiacchierata con Antonella Grippo, Calenda tocca tantissimi temi, tra cui anche quello della sanità pubblica, che è uno dei punti cardine del suo partito e che teme possa piano piano cedere definitivamente il passo a quella privata. Un piano che deve essere bloccato quanto prima. «Mia moglie è stata salvata dal servizio pubblico nazionale - rivela -. Ha avuto una leucemia e un tumore al seno e da allora, era il 2016, il Servizio Sanitario Nazionale è diventato l'ossessione della mia vita, perché le cure che ha avuto mia moglie in America sarebbero costate un milione di euro. Noi purtroppo stiamo arrivando a questo: chi ha i soldi si può curare, chi non ha i soldi no. Ma io ritengo che il Servizio Sanitario Nazionale sia la più grossa conquista di questo Paese e penso - conclude - che ogni euro che c'è vada investito su di esso».