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Fa discutere a Cetraro la Pec inviata dal Sindaco, Ermanno Cennamo, che, impossibilitato a partecipare fisicamente, per i noti problemi di salute, ai lavori del prossimo Consiglio Comunale di mercoledì 11 dicembre, ha scritto al Presidente del Consiglio, Angelo Aita e per conoscenza ai capogruppo, ai consiglieri comunali e anche al Prefetto di Cosenza, per comunicare la sua partecipazione in modalità video al Consiglio, prassi solitamente non consentiva, ma per la quale Cennamo richiama nella Pec ad un regolamento approvato in tempo Covid e mai abrogato sottolineando che “diversamente lo scrivente sarà costretto ad informare, immediatamente, durante l’apertura dei lavori del Consiglio, sua eccellenza il Prefetto di Cosenza e sporgere successivamente denuncia alle Autorità Giudiziarie”. Ieri è arrivata la replica di Cetraro in Azione, il partito di Giuseppe Aieta, a firma del Coordinatore, Francesco Caldiero, e della Presidente, Giada Esposito.
La nota di Cetraro in Azione
Non è consentito a nessuno offendere la statura morale e politica del Presidente del consiglio, già sindaco di Cetraro, Prof. Angelo Aita, che proprio per il suo spessore è stato eletto Presidente del consiglio all’unanimità pur appartenendo alle minoranze.
Quello nei suoi confronti rappresenta l’ennesimo sfregio operato dall’arroganza e dall’esclusivo interesse a procrastinare una legislatura che è ormai chiusa da luglio scorso.
La richiesta del sindaco è fuori luogo e fuori tempo anche perché è in atto già la revisione del regolamento sul funzionamento del consiglio comunale in quanto già convocata la conferenza dei capigruppo proprio per adeguare normativamente la partecipazione da remoto di quei consiglieri comunali impediti per motivi di salute.
La sgrammaticatura istituzionale che proviene dal primo cittadino apre una crisi di cui la città non aveva bisogno in quanto vive già da tempo una crisi politica per la quale cinque consiglieri comunali governano la città senza maggioranza alcuna. La forzatura che si vorrebbe fare risiede proprio nella debolezza politica e numerica della giunta che si troverà, verosimilmente, a non approvare ratifiche importanti di variazioni di bilancio in quanto senza i numeri necessari. Rimane grave il tentativo di mantenere una Giunta che non ha i numeri e per la quale si vorrebbe a tutti i costi stravolgere norme e regolamenti per i quali è in atto una revisione da proporre al consiglio comunale.
Le relazioni istituzionali cittadine mai hanno registrato nella loro vita il ricorso all’autorità giudiziaria così come fa il sindaco nella sua nota al fine di piegare ad interessi politici e particolari ciò che norme e regolamenti non consentono.
Esprimiamo, dunque, piena e incondizionata solidarietà al Presidente del consiglio comunale, Prof. Angelo Aita, e alla Conferenza dei Capigruppo che, all’unanimità, hanno scelto il percorso da seguire facendosi guidare da norme precise che la nota del Sindaco stravolge completamente. Anzi, v’è da dire che l’iter seguito dalla Conferenza dei Capigruppo – che ci auguriamo difenda il Presidente del Consiglio da tale offesa – restituisce dignità alla politica in questi mesi mortificata da atteggiamenti e comportamenti che mostrano continuamente l’arroganza di un potere che non c’è più perché non più sostenuto dai numeri e dai cittadini che ogni giorno auspicano il ritorno alle urne.