Il documento sulla città unica Cosenza Rende Castrolibero prodotto da 13 consiglieri comunali di centrosinistra (Bianca Rende più 12 di maggioranza, compreso il presidente del Consiglio comunale Mazzuca) ha aperto un inevitabile fronte di discussione politico a Palazzo dei Bruzi. Oggi tutti i 9 consiglieri di minoranza di centrodestra hanno ufficialmente chiesto al sindaco Franz Caruso di desistere dal presentare ricorso al Tar avverso la legge omnibus adducendo ad un mero calcolo matematico all’interno del pubblico consesso di Palazzo dei Bruzi. Per loro, conti alle mani e per le dichiarazioni pubbliche delle ultime ore, il pensiero dominante all’interno dell’assise è quello che viaggia in ottica sì alla fusione. 

«Sembra proprio essere “un uomo solo al ricorso” il primo cittadino, parafrasando il titolo del libro di Paolo Alberati dedicato al leggendario campione del ciclismo italiano Fausto Coppi “Un uomo solo al comando”. Ricorrere al TAR avversando di fatto la nascita di una grande realtà municipale, adottando una delibera di giunta firmata anche dai rappresentati del Partito Democratico all’interno dell’organismo di governo cittadino, un’anomalia, se si considera che il PD è sempre stato dichiaratamente favorevole al percorso della città unica – scrivono in una nota – rappresenta una decisione condotta in solitaria dal Sindaco perché se si sommano ai 13 consiglieri di maggioranza in questione, con presenze piddine di peso come il presidente del Consiglio Comunale, i 9 componenti dell’opposizione, si arriva a 22 presenze politiche contrarie nei fatti alla decisione della giunta fortemente voluta da Caruso». 

Poi fanno anche riferimento all’intervista che Francesco De Cicco ha rilasciato al nostro network in cui ha dichiarato di votare sì al referendum nonostante la totale avversità al modo in cui si è arrivati alla proposta di legge regionale. «Il giorno prima della presentazione dell’emendamento del gruppo consiliare del Pd in Regione con cui la data di scioglimento slitterà al 2027 – dicono – anche un assessore della giunta municipale ha dichiarato pubblicamente di essere favorevole al progetto di fusione. Se il Sindaco, oltre che nei proclami, tenesse conto in concreto della sovranità del Consiglio Comunale, dovrebbe a questo punto desistere dalla propria iniziativa».

«Che dire dell’inutile spreco di risorse pubbliche che dovrà essere affrontato dal Comune per poter corrispondere gli onorari ai professionisti del diritto per l’impostazione del ricorso e per la cura di tutta la procedura da seguire dinanzi al Tribunale Amministrativo della Regione? – si chiedono i consiglieri di centrodestra -. Soldi dei cittadini sprecati per un capriccio. Si può definire, il documento dei 13, un vero e proprio atto di “sfiducia” nei confronti di Franz Caruso? Almeno per la parte relativa alla postura politica adottata nei confronti del progetto di fusione dei comuni, sì, si può parlare di sfiducia, perché forse la maggioranza consiliare si è resa conto che si tratta di una mera volontà velleitaria di porre un freno allo sviluppo del territorio urbano che da questa fusione avrà tutto da guadagnare in termini di servizi, di infrastrutture, di innovazione, di economia di scala e di nuovi posti di lavoro che si renderanno necessari per coprire l’organico delle tre municipalità, una volta unificate». 

«Ci stupisce – conclude la nota – come Franz Caruso non si renda conto che il Comune di Cosenza da questo progetto unitario, così come gli altri due comuni limitrofi, avrà molto da ricavarne. Un vantaggio che il Sindaco vuole vanificare e sacrificare sull’altare del mantenimento dello status quo per un incomprensibile conservatorismo di chissà quale rendita di posizione. Con buona pace del progresso di una città che egli dal 2021 tenta invano di governare, con risultati pressoché prossimi allo zero».