Nuova audizione ieri in Regione per associazioni ed enti interessati dal progetto di legge sulla fusione di Cosenza, Rende e Castrolibero. Convocata dalla presidente della I Commissione Affari Costituzionali, Luciana De Francesco, è stato il turno di Lisa Sorrentino in rappresenta del Laboratorio Civico. In aula anche altri due firmatari della proposta che la maggioranza di centrodestra punta a portare in Consiglio entro metà novembre: Pierluigi Caputo e Giuseppe Graziano.

La svolta del Laboratorio Civico

Il Laboratorio Civico è il gruppo politico che negli ultimi nove anni ha supportato l’esperienza del sindaco Marcello Manna e che ha manifestato, anche dopo lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, la volontà di continuare la propria attività politica. Da quanto emerso durante l’audizione, spera di farlo nella nuova città unica, considerato che difficilmente si voterà prima a Rende.

Sorrentino, prendendo le distanze da una recente assemblea cittadina che ha espresso contrarietà alla fusione, ha detto che «il Laboratorio non si è mai arroccato su presupposti ideologici, campanilismi inutili o imposizioni partitiche ma al contrario ha sempre mantenuto una posizione coerente, aperta al dialogo e al confronto». Musica per le orecchie dei consiglieri regionali cosentini che spingono per il nuovo centro di governo. Salvo poi ridimensionare parzialmente gli entusiasmi.

«Ci stiamo, ma lo studio di fattibilità sia reso pubblico»

Già a febbraio, appena il nostro network pubblicò l’indiscrezione, il Laboratorio evidenziò di non voler escludere a priori l’idea di una futura prospettiva d’insieme che potesse consentire la realizzazione di politiche congiunte di maggior respiro sull’implementazione e il miglioramento dei servizi primari indispensabili, come l’istruzione, la sanità, la viabilità, le infrastrutture e la mobilità. Sorrentino, tuttavia, ha posto un paletto. Una vera e propria conditio sine qua non.

«Siamo qui a ribadire l’importanza che riveste uno Studio di Fattibilità supportato da una base autorevole e scientifica – ha specificato l’ex assessore al Comune di Rende -. Contestualmente siamo a richiedere che i suoi risultati vengano diffusi e resi accessibili a tutti gli attori coinvolti e che diventino l’oggetto principale di un confronto pubblico sugli scenari possibili della Città Unica».

«Senza dati, difatti, non è possibile avviare alcun tipo di dibattito, discussione, confronto o anche scontro tra sostenitori e oppositori dell’innovazione istituzionale. Chiunque persegua il progetto di fusione ha dunque il dovere di diffondere informazioni corrette al di fuori delle “segrete stanze” del potere (frase che ha fatto infuriare Giuseppe Graziano di Azione). Diversamente – ha chiuso Sorrentino – l’azione della Regione Calabria è un mero un atto di imperio e le audizioni di questi mesi una inutile perdita di tempo».