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Mercoledì tornerà a riunirsi il consiglio comunale di Cosenza. Si parlerà di area urbana, cercando di porre una prima pietra su uno degli argomenti più dibattuti della politica. L’istituzione di un Ambito Territoriale per il trasporto pubblico viaggia dritto nel solco della città unica composta dal capoluogo, da Rende e da Castrolibero. Il sindaco di Mendicino, Antonio Palermo, però, non ci sta e rilancia un progetto differente che possa includere anche il suo comune. Il sogno si chiama Pandosia.
Palermo: «Più risorse e meno sindaci»
«Continuo a credere sempre più – ha detto – che la vera sfida che devono cogliere i nostri territori sia l’unione, anzi la fusione, dei nostri enti locali. So che questa sfida per chi fa politica non è semplice. Anteporre gli interessi dei cittadini alle pur giuste ambizioni personali, e sopratutto alle poltrone istituzionali, sarebbe un atto di grande generosità per chi crede che la politica sia un vero e proprio servizio».
«Se si vogliono affrontare davvero i problemi sovracomunali occorrono più risorse e meno Sindaci – aggiunge -. Penso al sistema idrico o ai rifiuti, servizi essenziali che in questi anni a Mendicino, ad esempio, abbiamo migliorato drasticamente. Il primo è stato reso un modello per l’intera Calabria. Ma penso anche al problema dei trasporti o ai servizi della salute, che ruotano sopratutto attorno al nuovo Ospedale di Cosenza, o al tema dello spopolamento dei Centri Storici, anche questo un elemento che a Mendicino è in controtendenza da qualche anno».
Uno sguardo verso sud
Secondo Antonio a Palermo «l’area urbana negli ultimi anni si è sviluppata sempre più verso Nord con l’Università della Calabria, l’Area Industriale a Rende e Montalto. È dunque tempo di impegnarsi per la crescita sociale, economia e culturale a Sud, nelle Serre Cosentine. Mi auguro che si prenda sul serio l’idea che sto portando avanti da anni della creazione di un’unica grande Città delle Serre Cosentine, la Città di Pandosia, che fonda insieme in un unico Comune i nostri enti: Mendicino, Castrolibero, Cerisano, i due Marano, Carolei, Domanico, Dipignano e Paterno».
«Non più, quindi, 9 sindaci ma 1 solo, non più 100 consiglieri e assessori ma 20 al massimo – dice -. Decisioni più veloci e sinergiche. Maggiore peso istituzionale e politico. Una scelta su cui sarebbe importante che siano i cittadini ad esprimersi attraverso un Referendum Popolare, come previsto per legge ed avvenuto in altri Comuni in Calabria e in Italia. Solo così questi nostri territori, che tutti diciamo di amare, potrebbero finalmente conoscere quello sviluppo che meritano sempre di più».