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Il Comitato Cittadino Spontaneo di Rende ha risposto con durezza alle recenti dichiarazioni del senatore e architetto Occhiuto in merito alla proposta di creazione della Città Unica. In un comunicato, il comitato si è detto «sconcertato» dalle parole del senatore, accusandolo di irresponsabilità per il modo in cui dipinge un futuro miglioramento del sistema dei trasporti, se gestito da lui e dalla sua fazione politica.
«Per un esponente istituzionale che si è reso protagonista del fallimento dell’Amaco e della Metropolitana Leggera Cosenza-Rende-Unical, con un danno di centinaia di milioni di euro per le nostre comunità, ci vuole veramente un coraggio che rasenta l’irresponsabilità», si legge nel comunicato. Secondo il comitato, i fallimenti nella gestione di questi progetti chiave, che avrebbero potuto rivoluzionare la mobilità nell’area urbana, sono una testimonianza evidente dell’incapacità amministrativa di Occhiuto e del suo schieramento.
Ma le critiche non si fermano ai trasporti. Il Comitato Cittadino Spontaneo di Rende ha espresso forti riserve anche sulle dichiarazioni di Occhiuto riguardanti la gestione dei rifiuti e delle reti fognarie. «Dimentica l’architetto che, in materia di rifiuti e di depurazione, esiste già un ente che sperimenta l’Unione dei Comuni nel settore, e cioè il Consorzio Vallecrati», continuano i rappresentanti del comitato. Secondo la loro versione, il consorzio, che ha gestito brillantemente la costruzione di centinaia di chilometri di reti fognarie e del depuratore di Coda di Volpe fino al 2011, è stato reso inefficace con l’arrivo di Occhiuto alla guida del Comune. «È da oltre dieci anni che non riesce a spendere 50 milioni di euro destinati al completamento delle reti fognarie dei comuni interessati e al raddoppio dell’impianto di depurazione», denunciano.
Secondo il comitato, una situazione particolarmente critica riguarda una gara bandita di recente dal consorzio per il completamento delle opere. «Il bando di gara prevede, tra l’altro, una penale di molti milioni di euro ove l’impresa vincitrice dovesse essere estromessa per cedere il passo all’unico ente pubblico gestore già costituito», evidenzia il comunicato, sottolineando ulteriormente i rischi di cattiva gestione.
Il Comitato non risparmia critiche nemmeno riguardo al deficit del Comune di Cosenza, che ammonta a oltre 300 milioni di euro. «La Città Unica, ove malauguratamente dovesse nascere, erediterà sin dal primo momento l’enorme deficit del Comune di Cosenza», afferma il comunicato, contestando anche la dichiarazione del senatore secondo cui per i primi cinque anni i comuni manterrebbero fiscalità separate.
Non manca un attacco diretto al modo in cui Occhiuto ha gestito la città di Cosenza negli ultimi dieci anni. «Dopo dieci anni spesi in uno splendido isolamento nella fortezza di piazza dei Bruzi, il senatore si ricorda dell’Area Urbana», proseguono le critiche. Secondo il comitato, l’Area Urbana è una realtà esistente e importante grazie agli investimenti realizzati da Rende, che ha costruito infrastrutture fondamentali per una comunità vasta e articolata.
Il comunicato si conclude con una dichiarazione d’intenti chiara e determinata da parte del comitato: «Noi sostenitori del no alla Città Unica siamo semplici cittadini che non ricoprono alcun ruolo istituzionale e/o politico, animati soltanto da un grande amore per la nostra città e dal senso di responsabilità di evitare ad essa danni irreparabili, causati dalle altrui ambizioni e sete di ulteriore potere». La lotta del comitato, promettono, continuerà «anche se dovessimo restare gli unici oppositori in Calabria allo strapotere degli Occhiuto».