VIDEO | Una riconferma che arriva con quasi 1.500 voti in più e un impegno che continua: «Non è una vittoria personale, ma un modo per portare avanti certe istanze. A cominciare dalla sanità pubblica»
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Rieletto consigliere regionale, Ferdinando Laghi si muove nei corridoi di Palazzo Campanella con la discrezione di chi considera la politica non un traguardo, ma un mezzo. «Non è una vittoria personale», tiene subito a precisare. «Essere consigliere regionale per me è un modo per portare avanti certe istanze». E in effetti la riconferma, con oltre cinquemila voti – quasi 1.500 in più rispetto alla precedente tornata – è la prova di una fiducia costruita sul lavoro, non sulla visibilità. Inoltre, in qualità di consigliere anziano, dirigerà il primo consesso dell’Occhiuto-bis.
Medico e ambientalista, Laghi porta con sé un bagaglio di competenze che, dice, «la politica deve imparare a valorizzare». Il suo approccio è pragmatico: ambiente, salute e diritti civili restano i suoi assi portanti, ma non come bandiere ideologiche, piuttosto come terreni concreti d’intervento. «Mi fa piacere essere stato rieletto perché potrò riproporre quei progetti che sono rimasti bloccati», spiega.
Sul fronte sanità, il punto di partenza per Laghi è chiaro: «Bisogna rafforzare la sanità pubblica partendo dagli organici». L’arrivo dei medici cubani, votato anche da lui, è stato «un ponte necessario per evitare la chiusura di strutture», ma adesso, avverte, serve un piano serio di assunzioni. «La mia preoccupazione è che di sanità oggi si parli poco. Bisogna tornare negli ospedali, stare vicino alle persone, capire i problemi sul campo».
Anche sulla costruzione dei nuovi ospedali, tema forte della campagna di Occhiuto, Laghi invita alla prudenza: «Gli hub e gli spoke devono essere ospedali veri, completi. Se non c’è un piano chiaro per il personale, rischiamo di avere solo edifici vuoti».
Tra le sue battaglie più note quella sulla centrale del Mercure, culminata nella cosiddetta “norma Laghi”, poi bocciata dalla Corte Costituzionale. «La Corte ha detto che era scritta male, ma ha riconosciuto validi i principi: la priorità del paesaggio e la distinzione tra fonti energetiche realmente sostenibili e quelle solo apparentemente tali».
E poi la questione dei Pfas, le sostanze chimiche “eterne” su cui Laghi ha presentato una proposta di legge rimasta bloccata dopo le dimissioni del governatore. «La ripresenteremo subito: è una legge fondamentale per la salute. In Calabria non sappiamo dove sono queste sostanze perché mancano controlli sistematici».
Un cammino da proseguire, tante idee da mettere in campo. E oggi, di fronte a una nuova legislatura, Laghi non cambia pelle. «Continuerò nel solco di ciò che ho sempre fatto: lavorare per leggi utili ai calabresi». Né proclami né slogan, dunque. Solo la coerenza di chi ha scelto di essere una “mosca bianca” in un Palazzo dove il silenzio, a volte, pesa più delle parole.
Ecco l’intervista video completa.

