Sensibilità cattolica, contatto con il mondo dell’associazionismo e impegno diretto. Maria Pia Funaro, candidata nella circoscrizione Nord nella lista di Avs ha già pronta una proposta di legge per permettere agli emigrati calabresi di poter partecipare alle future tornate elettorali per il rinnovo del consiglio regionale.

Ospite della redazione di Cosenza Channel, spiega il suo ragionamento partendo dalla scarsa partecipazione al voto, registrata anche nelle Marche. «Potersi recare alle urne è un diritto costituzionale - evidenzia -. L'articolo 48 lo sancisce in modo chiaro. Sia alle Europee che per il Parlamento italiano è consentito a chi è fuori sede, lavoratori o studenti che siano, esprimere una preferenza nel proprio domicilio. Per le Regionali questo non è stato possibile. In Calabria c’è chi aveva già iniziato a ragionare su una proposta del genere, per l’esattezza il Comitato Peppe Valarioti qualche anno fa. Pensare che non si possa votare fuori regione è fuori dal tempo».

Funaro, la percezione di Avs e la Sanità di Occhiuto

Qualche giorno fa Fratoianni e oggi Bonelli hanno fatto tappa in Calabria per spingere AVS nel rush finale («raggiungeremo il quorum, non ho dubbi a riguardo») e al loro fianco ci sono spesso Maria Pia Funaro e Flavio Stasi, nome a lungo caldeggiato da Sinistra Italiana e dai Verdi. «La percezione che stiamo avendo in queste settimane di campagna elettorale è di crescente interesse rispetto alla proposta dell’Alleanza Verdi Sinistra, che già su scala nazionale ha raggiunto delle percentuali significative tra il 6,5 e il 7%. C'è una classe dirigente che sta lavorando - aggiunge – e c'è un mondo di attivisti che si sta avvicinando».

La discussione scivola sull’argomento Sanità. «Rispetto ai passi in avanti che pubblicizza Roberto Occhiuto basta documentarsi - prosegue -. Uno dei primi atti che l’ex commissario ha fatto, è stato quello di siglare un accordo con la società cubana. Dei 497 medici previsti ne sono arrivati circa 335. Di questi, il 25% ha abbandonato le nostre strutture sanitarie pubbliche. La verità è che la gente ha continuato a vivere la sofferenza dei pronti soccorsi e la lentezza dei soccorsi, come testimonia la tragedia di Serafino Congi».

Aree interne e Ponte sullo Stretto

Al centro dei temi affrontati da Avs, ci sono le aree interne. «Quando nell'aprile scorso il Governo nazionale ha approvato la nuova strategia, alcuni territori sono stati definiti come irreversibilmente destinati a morire. È in quel frangente - dice Funaro - che il presidente Occhiuto si sarebbe dovuto dimettere in posizione di contrasto ad una posizione in cui Roma definiva il 60% del territorio calabrese destinato a morire».

Poi ancora: «Io faccio riferimento anche a quella che è stata la posizione forte della CEI sul tema. La mia appartenenza al mondo cattolico è molto intima, anzi rifuggo da chi dice di rappresentarlo. Ritengo che alcune sensibilità si manifestino nell'agire. In questi giorni, parlando con le persone, ho scoperto che si è arenata in Consiglio regionale la proposta di un'area cimiteriale per defunti i musulmani. Anche i fedeli dell’Islam meritano un luogo idoneo dove poter ricordare i propri cari».

Maria Pia Funaro parla anche del Ponte Sullo Stretto, definendolo con sarcasmo «un’infrastruttura straordinaria al pari della Calabria straordinaria narrata da Occhiuto». «In realtà – conclude- qualche giorno fa c'è stata una dichiarazione forte della Corte dei Conti che ha sollevato dubbi sulla sostenibilità dell'opera. Dai 3,9 miliardi del 2005 siamo arrivati ad oltre 13, ma il traffico dello stretto giustifica tutto ciò? Non dimentichiamoci che questa opera drenerà risorse a valere sui Fondi di Coesione, fondi che dovevano ridurre il gap tra il Mezzogiorno, la Calabria e il resto d'Italia». Di seguito l’intervista video completa con la candidata di Avs Maria Pia Funaro.

La candidata nella circoscrizione Nord rilancia i temi delle aree interne e di una Sanità per lei ferma all'anno zero. Sul Ponte sullo Stretto: «Più di 13 miliardi tolti ai Fondi di Coesione Sociale che dovevano ad accorciare il gap col Settentrione»