«Separare le carriere significa rafforzare la qualità della nostra democrazia e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. È una riforma non ideologica, ma di chiarezza e coerenza istituzionale. Un passo avanti verso una giustizia più comprensibile, più equa e più credibile». Con queste parole Andrea Gentile, deputato di Forza Italia e membro della Commissione Affari Costituzionali, è intervenuto nell’Aula di Montecitorio durante la discussione generale sul disegno di legge per la separazione delle carriere.

Per Gentile la riforma rappresenta «un’occasione storica, attesa da oltre trent’anni dai cittadini che chiedono garanzie di imparzialità e di giusto processo». Il parlamentare ha ricordato che l’attuale configurazione, che unisce giudici e pubblici ministeri in un’unica carriera, «rispondeva a un contesto storico diverso». Con l’introduzione del modello accusatorio nel 1988, ha sottolineato, «è diventata evidente la necessità di una distinzione netta, per evitare commistioni e preservare l’autorevolezza del giudice».

Il progetto prevede la creazione di due Consigli Superiori della Magistratura, uno per i giudici e uno per i pubblici ministeri, entrambi presieduti dal Presidente della Repubblica, oltre a un’Alta corte disciplinare chiamata a vigilare sull’operato dei magistrati. «Non è un attacco alla magistratura, ma un atto di rispetto verso chi amministra la giustizia con dedizione e integrità», ha precisato Gentile.

Secondo l’esponente di Forza Italia, separare chi accusa da chi giudica «significa restituire al giudice la sua veste naturale di arbitro imparziale, tutelare la presunzione di innocenza e consolidare la fiducia dei cittadini nella macchina della giustizia». Un allineamento, ha aggiunto, «ai principali ordinamenti democratici liberali, dove la separazione delle carriere è già realtà da tempo: un atto di civiltà giuridica che garantisce sicurezza, legalità e crescita».

Gentile ha infine collegato il provvedimento all’eredità politica del fondatore di Forza Italia: «Quella che oggi diventa realtà è una riforma fortemente voluta dal nostro leader Silvio Berlusconi e portata avanti con determinazione dal vice ministro Sisto, dal ministro Nordio e dal governo guidato da Giorgia Meloni. È un sogno che diventa realtà: più giustizia, più equilibrio, più libertà».