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Il procuratore capo della Dda di Catanzaro, Nicola Gratteri lancia un messaggio al presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte. Il magistrato di Gerace, infatti, ritiene che il Governo debba dare subito i soldi ai poveri, altrimenti la ‘ndrangheta si presenterà dalle famiglie bisognose e dagli imprenditori, prestando denaro con tassi usurai.
Ieri, inoltre, la presidente della Regione, Jole Santelli aveva criticato il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte dopo l’annuncio dell’anticipazione di 4.3 miliardi di euro del fondo di solidarietà comunale ai sindaci italiani. Soldi che, secondo la Santelli, non andranno a chi veramente non può fare la spesa, perché la somma stanziata, 400milioni di euro, è insufficiente a garantire tutti i cittadini italiani in difficoltà.
Le parole di Nicola Gratteri all’Adnkronos
«Il rischio più concreto e reale è l’usura. Gli imprenditori avranno difficoltà. Poi dipenderà anche dalla durata di questo blocco. Ma gli imprenditori hanno bisogno di liquidità, di soldi veri in mano, non più e non tanto di non pagare le tasse» afferma il capo della Dda di Catanzaro, Nicola Gratteri intervistato dall’agenzia Adnkronos.
«Noi da sempre sappiamo che il problema dell’élite della ’ndrangheta è quello di giustificare la ricchezza, non di arricchirsi, e quindi presteranno soldi a usura anche a interessi bassi per invogliare, incentivare i commercianti a rivolgersi agli usurai ‘ndranghetisti, che sono quelli che sostanzialmente hanno bisogno di meno garanzie per il pagamento. Chi si rivolge a questo tipo di usurai sa perfettamente con chi sta trattando. Il pericolo, quindi, è che ancora di più altre attività imprenditoriali, alberghi, ristoranti, pizzerie, passini di mano a prestanome della ’ndrangheta. Questo è il rischio più concreto e più vicino» spiega il magistrato calabrese.
Un aiuto concreto ai poveri
«Gli ’ndranghetisti si presenteranno, come sempre, come benefattori, come gente che aiuta chi ha bisogno, i poveri, questo lo fanno già, da sempre, dando ai disperati 30 euro al giorno per un lavoro in nero, e questi si sentiranno, sul piano psicologico, ancora più prostrati e ancora più riconoscenti verso chi gli darà questi 30 euro. La dipendenza psicologica dei poveri verso di loro aumenterà ancora di più, quindi poi sarà ancora più facile, alle prossime elezioni, rappresentare il modello più convincente quando ci sarà da andare a rastrellare i pacchetti di voti«. Nicola Gratteri infine ribadisce che l’unica strada da seguire è quella di «dare soldi veri alla gente. Le dichiarazioni di ieri vanno nella giusta direzione».