*I Riformisti di Rende

Personaggi in cerca d’autore, divenuti amministratori per caso (ohi, ohi, Popolo di Rende!), non hanno
argomenti per contrastare posizioni politiche assunte con grande senso di responsabilità per le sorti della nostra città, onde evitare di precipitare nel baratro. Situazione in cui Rende è stata trascinata per
inettitudine, per incultura e per un evidente delirio di onnipotenza. Alle preoccupazioni realistiche
esternate dalle responsabili minoranze, non si risponde sui drammatici quesiti posti, ma si tenta di alzare ridicole cortine fumogene con argomentazioni di pura fantasia, incomprensibili e deliranti. Peccato che
Rende da più tempo ha perduto, nella sostanza, la capacità di governare i processi, altrimenti chi di dovere certamente avrebbe provveduto ad emettere diversi TSO.
Registriamo, inoltre, la dichiarazione di un assessore che avrebbe fatto meglio a tacere. Innanzitutto,
ricordiamo che i riformisti dal niente hanno costruito una città da tutti ammirata, senza avere a
disposizione come l’attuale giunta, il PNRR che Manna e compagni utilizzano per realizzare ridicole
rotatorie e per eseguire semplici manutenzioni, che spesso peggiorano l’esistente.
È evidente, che in tanti anni le risorse comunali sono state spese dai riformisti con giudizio e i debiti
contratti con la Cassa Depositi e Prestiti sono serviti per eseguire investimenti in infrastrutture e si è
trattato, dunque, di debito buono per dirla con Draghi. Semmai, il loquace assessore, dovrebbe spiegare
come mai i mutui contratti per investimenti all’inizio del secolo non sono stati ancora estinti, pur essendo
trascorsi abbondantemente i 15 anni necessari per la predetta estinzione. Nel nostro gruppo dirigente non ci sono situazioni di cointeressenze, per cui il precitato assessore, se ha qualcosa da dire, faccia i nomi per consentire alle persone perbene di tutelarsi nelle sedi più opportune. Si preoccupi, piuttosto, delle cointeressenze familiari di membri dell’attuale giunta con imprese che eseguono opere pubbliche nel nostro Comune. Infine, ci preme precisare che il garantismo, con l’attuale situazione venutasi a creare nel Comune di Rende, non c’entra nulla. Noi auguriamo sinceramente al Sindaco di provare la sua estraneità ai fatti contestati ma, nello stesso tempo, non possiamo non rilevare che il suo arroccamento potrebbe determinare al Comune di Rende ed all’intera città danni difficilmente recuperabili.
Per il resto a chi tenta di impartirci lezioni di fair play, consigliamo di andarsi a rileggere le dichiarazioni del Sindaco Manna nella fase finale della campagna elettorale del 2019, allorché l’attuale Sindaco buttò alle ortiche il garantismo di cui tanto oggi si vanta».