Era il 1° marzo 2002 quando Franco Piperno presentò il progetto del Planetario all’allora sindaco di Cosenza, Giacomo Mancini. «Sarà alto ed imponente in modo da essere visibile da buona parte della città e anche da molto più lontano», si leggeva nella nota diffusa dal comune. Qualche mese dopo, Mancini morì e al suo posto i cittadini scelsero Evelina Catizone, che proseguì con Piperno il progetto. Assessore alla Cultura con delega al Planetario di Cosenza. Questo il ruolo del fondatore di Potere Operaio nelle giunte di fine e inizio millennio. Un progetto maestoso che, però, il docente Unical non riuscì a finire in prima persona. L’inaugurazione arrivò il 6 aprile 2019, sotto la sindacatura di Mario Occhiuto. In quell’occasione, l’attuale senatore di Forza Italia ricordò l’impegno di Piperno e Mancini nel portare avanti un progetto innovativo e rivoluzionario. Del quale però, dopo il Covid, sembrano essersi scordati tutti.

Planetario di Cosenza, dal 2021 un vuoto totale

Con l’arrivo della pandemia, ovviamente, le visite guidate al Planetario di Cosenza si interruppero. Sempre in pieno periodo Covid venne indetta una gara per la gestione del planetario vinta da un’agenzia di eventi di Crotone. Dall’aggiudicazione in poi, però, si persero le tracce del “G.B. Amico”. Intanto, con la fine della zona rossa nel maggio 2021, ripresero le visite. Nell’estate dello stesso anno venne organizzata una serie di eventi che, ad oggi, sono gli ultimi realizzati nella struttura. Poi ci furono le elezioni in cui a salire sulla poltrona di Palazzo dei Bruzi fu Franz Caruso. E il 9 novembre 2022 arrivò la doccia gelata sulle ambizioni di rilancio del Planetario. Con l’aumento dei costi di luce e gas dettati dalla guerra in Ucraina, la ditta vincitrice rinunciò.

L’efficientamento energetico e gli atti di vandalismo

Diverse le vicende riguardanti il planetario di Cosenza negli ultimi due anni. La crisi dei costi porta alla necessità di un efficientamento energetico, approvato con il bilancio di previsione 2023-2025. Ad aprile 2024, però, ci fu un fuori programma. Qualche sbandato forzò l’ingresso e vandalizzò gli interni, un secondo raid fece strame anche della preziosa lente. Un gesto che riaccese i riflettori sulla struttura. «Dobbiamo riportarlo in funzione», disse all’epoca il sindaco Caruso. Da allora, però, ancora nulla. Il contratto per lavori straordinari di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie, come riporta il cartellone comunale ai cancelli, è ancora in fase di stipula. E il sogno di Franco Piperno di portare la gioventù cosentina a guardare le stelle è sempre più un sogno tradito.