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Mario Oliverio è pronto a fare un passo indietro per l’unità del centrosinistra. Ma l’ex governatore della Calabria invita Amalia Bruni e Luigi de Magistris a fare lo stesso, invitando i due candidati a sedersi intorno allo stesso tavolo per scegliere un progetto condiviso e individuare un nome nuovo che rappresenti tutta la coalizione da contrapporre al centrodestra, guidato da Roberto Occhiuto, esponente di Forza Italia.
Oliverio: «Prima di tutto la Calabria»
«A chi, come Amalia Bruni, sostiene che l’unico obiettivo per i progressisti calabresi debba essere quello di rimettere in piedi la Calabria, rispondiamo, senza se e senza ma, che questo dovrebbe essere per ciascuno di noi, tutti, nessuno escluso, la priorità delle priorità. A questo proposito mi preme ricordare come, da sempre, questo sia stato l’assillo, che ha rappresentato l’anima di tutte le mie dichiarazioni, assieme al carattere inclusivo, democratico e pluralistico su cui doveva, e comunque dovrà, poggiare l’unità del centrosinistra» scrive Mario Oliverio.
«La candidatura a Presidente doveva essere espressa ricorrendo alle elezioni Primarie, come fortemente e inascoltatamente richiesto da più voci. Sottolineo, infine, come la mia decisione di scendere in campo e quindi affrontare, congiuntamente ad una vasta area del centrosinistra che condivide con me questa scelta, da protagonisti la competizione elettorale, è arrivata buon’ultima e distante nel tempo rispetto alle altre, dopo aver verificato che le mie parole rimanevano non solo senza risposta, ma addirittura senza interlocuzione» prosegue il politico di San Giovanni in Fiore. «De Magistris affida la sua risposta ad una replica in cui sostiene che non basta evitare la polverizzazione delle candidature ma occorre dare un carattere effettivamente alternativo al progetto progressista anche facendolo sostenere da persone credibili».
«Ora, malgrado tutto, voglio prendere positivamente ed estremamente sul serio le affermazioni di Amalia Bruni e di Luigi De Magistris. Per quanto mi riguarda sono pronto a ritirare la mia candidatura e sedermi attorno ad un tavolo con la Bruni e De Magistris, se loro faranno altrettanto, ricercando poi la candidatura capace di unire su basi pluralistiche e democratiche le diverse anime del centrosinistra e per mettere a disposizione ogni energia e progettualità per definire una strategia vincente rispetto al centrodestra. Il tutto nello spazio di pochissimi giorni, in maniera da non concedere margini a furbizie o a tornaconti strumentali. In merito alle candidature, anche queste non vanno affidate all’arbitrio di nessuno ma ad un codice etico oggettivo, poggiante su regole e leggi applicabili in ogni stato di diritto, rifugendo da fondamentalismi fuorvianti e liberticidi» conclude Oliverio.
Il richiamo di de Magistris
Oliverio non è rimasto insensibile alla dichiarazione rilasciata questa mattina da Luigi de Magistris. «In questi giorni si è riacceso il dibattito sulle candidature, sulle tante candidature, sul rischio polverizzazione del voto. Noi lo diciamo senza presunzione, perché non solo abbiamo programmi chiari, ma storie credibili, l’unica in questo momento in campo per unire tutti quelli che vogliono rompere il sistema, e costruire un governo fatto di persone oneste, competenti, libere e coraggiose, siamo noi». Oliverio infatti nei giorni scorsi era stato a un passo dallo stringere un accordo con l’ex pm di Catanzaro. Poi ha rotto gli indugi e ha deciso di candidarsi in maniera solitaria, avendo al suo fianco due liste, “Oliverio presidente” e “Democratici progressisti“.
«Quindi mi sento di rivolgere davvero un appello – aveva detto de Magistris – ma non un appello di schieramenti liturgici, di campi che per quanto ci riguarda, sono dissolti, perché qui si tratta di ricostruire i diritti primari. Facciamo appello a tutti quelli che vogliono, come noi, ricostruire questa terra a partire dai diritti essenziali che mancano. L’acqua che manca nei rubinetti, i rifiuti che non vengono raccolti, la depurazione che non funziona, il diritto al lavoro mortificato, gli incendi, una terra martoriata. Quindi mi sento di rivolgere davvero un appello, come ho fatto anche in passato, a unirsi con noi. Con storie credibili, con chi vuole dare un calcio politico al sistema e intraprendere un percorso di affidabilità, di coerenza, di forza, di dignità, di onestà, contro ogni forma di corruzione e infiltrazione della criminalità organizzata. Con il popolo e per il popolo calabrese».
«Pensateci, chi oggi ha a cuore le sorti della Calabria, provi a costruire insieme a noi, nelle forme ovviamente più idonee, rispettando quello che è il nostro processo politico, quello che è il nostro cammino, la nostra corsa, la nostra marcia, la nostra maratona. L’unico luogo in cui c’è l’alternativa per la Calabria è quello in cui ho l’onore e l’onere di guidare una coalizione straordinariamente bella e ricca di persone coerenti e credibili» aveva concluso il candidato presidente. Oliverio, però, intende fare un ragionamento più ampio (e soprattutto diverso). Ed è per questo che chiede ad Amalia Bruni e allo stesso de Magistris di rinunciare alle rispettive candidature.