Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
Il problema non è giudiziario, ma politico. Partiva da questo assunto l’assemblea cittadina organizzata da Federazione Riformista, AttivaRende, Idm e laboratorio politico Rosselli. Chi si è alternato al microfono ha detto che il punto non sta nelle vicende giudiziarie che hanno coinvolto il sindaco Manna, ma nel fatto che a causa di quelle vicende, a Rende si è registrata una paralisi amministrativa, con situazioni che si sono avvicinate al grottesco come quando quattro sindaci diversi si sono alternati in una manciata di mesi.
L’altro punto è che chi ha partecipato al convegno ha lamentato un eccessivo silenzio da parte delle forze politiche con Sergio Tursi Prato che è arrivato a scomodare l’etica. Forte poi la testimonianza dell’imprenditore Carmelo Covello che ha rivendicato la sua rendesità e ha detto di aver deciso di investire qui anche per la reputazione di questa città come moderna, innovativa, esempio urbanistico.
Oggi dice che la zona industriale dove è ubicata la sua società, non ha praticamente servizi, le infrastrutture immateriali sono carenti, la notte è buio pesto e gli allagamenti avvengono ad ogni pioggia di una certa intensità. Dice anche di non aver mai avuto una interlocuzione costruttiva con l’amministrazione comunale.
Il dibattito si è sviluppato così fra lamentele legate a buche e rotonde a proposte di dimissioni di massa della minoranza. Sandro Principe allora ha esortato tutti ad uscire dal “mannismo” che sarebbe una sorta di berlusconismo, ovvero il collante della coalizione non può essere solo l’attuale sindaco, ma si deve ragionare intorno ad un progetto di rilancio della città.
Naturalmente il giudizio sull’amministrazione in carica è negativo con la perdita di almeno 100 milioni di finanziamenti dal Pnrr. Ma il problema, come ammoniva nei corridoi uno che di assemblee se ne intende, non è il presente bensì il futuro. E qui casca l’asino perchè Rende sotto questo aspetto vive un tempo sospeso. Non solo pèr l’attesa sull’eventuale scioglimento per infiltrazioni ma anche dal punto di vista politico.
Se è vero che il progetto politico di Marcello Manna è finito in un cul de sac, è altrettanto vero che il nuovo all’orizzonte tarda a comparire. Molti esponenti dell’opposizione ieri non hanno partecipato, qualcuno ha fatto finta di passare lì per caso. Finita l’assemblea resta il problema del giorno dopo.