«Ai miei tempi l’astensione significava un no al Governo e un sì al Programma». Ha aperto così l’incontro con la stampa il nuovo sindaco di Rende, Sandro Principe, con un riferimento al consiglio comunale. Un incontro durato oltre un’ora in cui il leader socialista ha parlato di tutto. Il nuovo primo cittadino ha raccontato i primi quaranta giorni di Governo dalla nomina fino ad oggi. «Abbiamo aggredito subito le emergenze – spiega – e poi man mano faremo altro. Ci siamo incontrati con i responsabili di altri servizi, con l’Anas per spingere per lo svincolo di Settimo. Mi hanno assicurato che nella tarda primavera inizieranno i lavori».

Sandro Principe ha poi continuato. «Non ho il potere di dire ai mezzi pesanti “uscite a Taverna”. Il sindaco Faragalli, nei colloqui privati, non mi ha dato una negativa assoluta. Se all’altezza dello svincolo riusciamo a farla con Montalto bene, sennò abbiamo in testa un’alternativa interna migliore dell’attuale situazione». E ancora: «Siamo in campo per i servizi sociali, durante la conferenza dei sindaci di ieri abbiamo rinnovato il regolamento. Per quanto mi riguarda, come sindaco, penso di avere le idee chiare sui settori più urgenti». Poi l’annuncio. «Daremo un occhio particolare alla famiglia. Stiamo cercando i fondi per un welfare che aiuti le nuove famiglie. Con l’assessore stiamo già lavorando per dare una risposta in questa direzione»

Sandro Principe: «Guardiamo con grande interesse all’Unical»

Sandro Principe poi volge lo sguardo verso Arcavacata: «All’Unical guardiamo con grande interesse ma sappiamo essere un momento di profondi cambiamenti. Cercheremo di stringere un rapporto profondo con un’ambizione enorme, ovverosia adottare quei giovani che vengono a Rende a studiare». Poi si parla di economia e attività: «L’economia moderna non deve prendere in considerazioni né solo il liberismo né solo lo statalismo. Noi siamo riformisti. Questo vuol dire essere radicati nei principi». Sguardo anche verso le donne, che «non devono essere messe in condizione di scegliere fra lavoro e famiglia»

Non manca ovviamente un riferimento al Centro Storico. «L’ho sempre privilegiato – ha spiegato Sandro Principe – e finché ci siamo stati noi è stato sempre così. Vogliamo fare un turismo che possa portare dentro diversi visitatori dal Nord Europa. Guardiamo al modello toscano. Punteremo sui negozi di nicchia». Diversi gli interventi previsti, ma Sandro Principe non rinnega il trasferimento attuato anni fa. «L’attuale Municipio è insufficiente per il personale che c’è e che è in arrivo, figuriamoci se fossimo rimasti nel Castello dove ogni sei mesi l’INAIL minacciava la chiusura».

Diversi però gli interventi previsti nel Centro Storico. «Ci saranno lavori sul Castello, su 800mila euro disponibili 500mila saranno destinati alla parte storica: 300mila euro destinati ad alberghi e B&B, quindi all’accoglienza, mentre 200mila saranno portati per negozietti di nicchia e simili». E poi il progetto prevede anche un minimarket, un bancomat («Parleremo con la BCC»), il lavoro al cimitero («le salme che non avevano trovato posto saranno messe a dimora»).

Bare fuori dalle edicole al cimitero di Rende: «Abbiamo trovato una situazione vergognosa»

E a proposito del cimitero: «Ci insegnavano che un uomo doveva ricordarsi di tre cose: il campanile, la torre e il cimitero. La situazione che abbiamo trovato era vergognosa. Per cui, in attesa di affrontarlo in modo strutturale, ci impegneremo a lasciare il cimitero nel centro storico ampliandone il sistemo. Con quest’azione di bilancio abbiamo messo in moto una macchina che eviterà, in futuro, questa vergogna, perché era una vergogna, delle salme che non hanno trovato spazio nelle edicole».

Capitolo Parco Robinson. «Recupereremo i laghi, metteremo un sistema di riciclaggio e mia intenzione è – spiega Sandro Principe – riportare gli animali. Ho sentito qualche “latrato” animalista – aggiunge – ma possono stare tranquilli: gli animali che verranno a Rende saranno trattati con i guanti di velluto». Principe poi conclude: «Dobbiamo fare molta cultura. Se il popolo non ha una base culturale adeguata sono guai per tutti. I contadini, gli operai magari avevano la terza elementare, ma leggevano “L’Unità” e avevano una buona cultura di base. Oggi un ragazzo a stento sa chi sia stato Garibaldi»

Sandro Principe per la cultura: «Fondi del Settembre Rendese andranno alla cultura»

Sull’argomento cultura Sandro Principe è un fiume in piena: «Ho già parlato con l’assessore di riferimento. Parti dei fondi previsti per il Settembre Rendese voglio che vadano alla cultura. Insieme al Settembre Rendese voglio che arrivi un Festival della Cultura: ho già dato indirizzo di parlare con quattro o cinque esponenti culturali di alto livello di tutta Italia»

Impossibile non fare un passaggio sul Parco Acquatico: «C’eravamo apprestati a fare un bando per la struttura – dice, citando apertamente un nostro articolo – perché, se ci pensiamo, il Santa Chiara può presentare possibilità di lavoro per tanti giovani». E qui l’annuncio: «Faremo una gara a breve, precisa e puntuale. Sui beni pubblici vogliamo essere dettagliati. Se avessimo gli uomini adatti avremmo potuto gestirla direttamente, ma non è pensabile una cosa del genere. Bisogna ricorrere a gestioni esterne e questioni del genere devono avere un ritorno economico minimo. Noi stiamo pensando al fatturato delle aziende che andranno a gestire questi beni. Faremo una cosa flessibile: una cosa di questo tipo non può essere uniforme per questi settori». E spiega il tutto con una battuta: «Non è possibile che il convento sia povero e i monaci ricchi. Rende, sotto il profilo finanziario, ha fatto miracoli»

«Oggi le restrizioni sono totali. Tu puoi fare indebitamento solo a poche caratteristiche. Noi abbiamo IMU e Beni Pubblici. Se tu percepisci un fitto da 100mila euro, poi farei un cespite di 100mila euro. Per questo, per quanto riguarda il Parco Acquatico, ci faremo aiutare dal centro sportivo». C’è ovviamente chi domanda che Comune ha ritrovato dopo vent’anni dall’ultima elezione. «Noi abbiamo costruito una città con meno di dieci persone fra lavori pubblici e urbanistica. Anche un nostro competitor diceva: “Vogliamo far ritornare Rende a vent’anni fa”, poi qualcuno gli ha detto “Ma vent’anni fa c’era Principe”. Insomma, io penso che con trenta dipendenti in quei due settori si è fatto poco. La città in questo momento è pessima, non curata»

Principe colpisce i predecessori: «Non c’è stata programmazione, abbiamo perso il PNRR»

Sandro Principe sferza chi lo ha preceduto, in particolar modo sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. «Vi rendete conto di come abbiamo perso il PNRR? Con quei fondi sono state fatte due manutenzioni orrende di due piazze e poco altro. Avremmo potuto fare progetti nell’energia, nei rifiuti, nel sociale per milioni di euro. Di tutto questo non è stato fatto nulla, anzi, nel sociale l’assessore è già al lavoro. Per come la ricordavo io, la macchina Rende poteva fare di più ma ha fatto molto molto meno. Partiamo da qui, poi cercheremo di completare la macchina con componenti che possiamo aggiungere mano mano. Ci stiamo attrezzando per avere un periscopio che veda il tutto».

«L’assessora all’istruzione sta controllando le esigenze delle scuole. Le infrastrutture a Rende ci sono, non c’è solo l’Università. Un bambino che nasce a Rende può restare qui dal primo giorno di nascita fino a quando non diventa un cittadino laureato. Nel periodo Renzi sulla sicurezza è stato fatto un ottimo lavoro, spesso con cattivo gusto, debbo dire».

Bilancio del Comune: «A settembre fuori dal predissesto»

«A livello economico? Da quanto mi dice il dirigente, siamo in equilibrio. Ma è un equilibrio insufficiente. A settembre sarà certificata l’uscita dal predissesto perché la Corte dei Conti privilegia altre situazioni. Il problema è che le ambizioni di Rende e le necessità sono superiori a quella che è la situazione del bilancio. Non desta particolari preoccupazioni, ma non basta per quello che avremmo intenzione di fare». L’assessore di riferimento spiega: «Il bilancio di previsione è stato approvato. A luglio e a ottobre ci sono le prossime date cruciali».

Sandro Principe parla anche della situazione delle strade: «Il tetto che abbiamo messo è quello di quattro milioni e mezzo, ma non sono sicuro che bastino. Per ora siamo pronti sul piano operativo e appena troveremo le risorse partiamo a razzo per fare i lavori». Non manca una battuta sull’unione dei comuni: «Appena avremo un’ipotesi accettabile ci incontreremo, stabiliremo le materie da inserire nella futura unione e quando avremo uno statuto definitivo andremo in consiglio comunale. Entro ottobre la porteremo a casa, anche perché poi dentro ci va tutto».

Capitolo via Rossini isola Pedonale. «Questa settimana volevamo provare a proporre giovedì, ma io credo sia giusto provare a tenere il sabato. Ho visto più successo nel weekend che infrasettimanale. Certo ci sarà meno gente ma vedere bambini in passeggino all’una e mezza mi ha fatto un grande piacere. A Ghionna dico che non sono affatto pentito, anzi: oltre evitare ulteriori sperimentazioni alla giunta di martedì il sabato pedonale in via Rossini fino al 31 dicembre, a costo di utilizzare il comitato disciplinare. Chi rappresenta la sovranità popolare non può tollerare iniziative che cercano di limitarla»

Rende Servizi: «Come si fa a pensare che siano pochi?»

Sandro Principe poi aggiunge, a proposito di Rende Servizi: «Sicuramente ci saranno problemi, ma sicuramente è stata maldiretta. Abbiamo avuto un contatto diretto con l’uomo nominato dai commissari e gli abbiamo detto che, se la macchina funzionerà, resterà anche in carica. Abbiamo deciso che aumenteremo momentaneamente il personale, poi si vedrà. Dobbiamo mettere meglio in campo gli uomini. L’idea è di portare tutti a 36 ore. Vogliamo parificare un po’ le situazioni, per alcune categorie queste ore andranno concentrate in pochi mesi»

Sul PSC, Sandro Principe spiega: «Abbiamo incontrato Francini, che è ancora attiva. O revocavamo per fare un bando oppure andavamo avanti. Francini conosce meglio di noi le critiche che le abbiamo mosso, ma si è messa a lavoro». E su Arrical: «Sul piano economico abbiamo avuto una botta. In assenza dei commissari, che non sono andati in assemblea, i costi sono aumentati al 40% e siamo arrivati a una spesa di un milione e mezzo». A spiegarlo, ancora una volta, l’assessore di riferimento. «Siamo stati destinatari di un’indennità di disagio che Arrical ha gennaio ha deliberato da 18 euro a 8 euro determinando minori entrate per un milione e mezzo. Noi ci stiamo attrezzando per coprire questa migliore entrata».

Unione dei Comuni, Sandro Principe fa il punto: «Coinvolgere Montalto»

Si parla anche di Calabria Maceri, alla quale Sandro Principe ha chiesto di «alleviare i disagi attuali e di bonificare alcune aree per farle diventare dei piccoli parchi». E poi sulla Polizia Municipale: «noi vogliamo parlare dell’unione anche da questo punto di vista in termini di pianta organica per cercare di agire su entrambi i fronti per conferire eventualmente il tutto all’unione dei Comuni». Proprio a proposito dell’unione dei Comuni si parla della possibilità di inserire Montalto. «Penso che la sperimentazione debba includere anche loro – spiega – e che lo statuto debba mettere un accesso con dei comuni limitrofi a seguito dell’unione. Mi spiego: si parte da Rende, Cosenza, Castrolibero e Montalto, poi superati i problemi si potrà provare ad aggiungere anche gli altri comuni dell’area urbana»

Sandro Principe poi torna sul policlinico universitario: «Con il presidente Occhiuto c’è stato un incontro, è chiaro che abbiamo una visione molto diversa – dice ridendo – perché ritiene che il policlinico debba essere un ospedale a pieno titolo. Questo nel momento in cui ci siano le cliniche. Io però ho una preoccupazione, perché non sappiamo se abbiamo la possibilità di avere una possibilità del genere. Non è una divergenza – spiega – semplicemente abbiamo una visione più realistica. Punterei sul potenziamento dell’ospedale Annunziata».