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Scene da Prima Repubblica. Applausi a scena aperta e ovazioni per Sandro Principe chiamato a gran voce a candidarsi a sindaco alle prossime elezioni di Rende. Una sala traboccante. Almeno 400 persone, ben oltre i limiti, hanno accolto il leader della Federazione Riformista sulle note de “L’Albero delle Noci” di Dario Brunori. «Rende deve tornare ad essere trainante, quindi mettetevi nei miei panni: non posso camminare per la città che tutti mi invitano a dare il mio contributo. Non farlo, sarebbe un atto di vigliaccheria, ma ho degli aspetti da definire». Poi a precisa domanda se fosse quindi ufficialmente da annoverarsi tra i candidati, risponde con la consueta sagacia: «Se lo ritenete opportuno, scrivetelo»
«Spero di poter dare alla mia gente il contributo che ritengo giusto – ha aggiunto -. Dal primo dicembre (giorno del referendum sulla città unica, ndr) mi è arrivato un grido di dolore da ogni angolo della città. Era legato alla convinzione che Rende non è un problema soltanto dei rendesi, ma di Cosenza e dell’intera provincia. Parliamo di una città amalgamata su un’idea di un gruppo dirigente di cui mi onoro di aver fatto parte». Per Sandro Principe applausi ad ogni concetto, specialmente quando rievoca i fasti che furono. «Rende deve tornare ad essere trainante – ha tagliato corto – mettetevi nei miei panni: non posso camminare per la città che tutti mi invitano a dare il mio contributo. Non farlo, sarebbe un atto di vigliaccheria, ma ho degli aspetti da definire. Di fronte a questa necessità di rilanciare e trovare punti di sintesi tutti ci stiamo mettendo a disposizione della comunità affinché si ritrovi l’armonia».
I punti da… campagna elettorale
«Serve pulizia, un impianto stradale adeguato e servizi pubblici: questo è il primo impegno che assumiamo – ha detto presentando quello che ha tutti gli aspetti di un programma elettorale -. Poi dobbiamo guardare avanti, rendere una vera azienda la Multiservizi e trasformare il territorio in un’area vasta con Cosenza, Castrolibero e Montalto Uffugo. Rilanciamo l’idea di un’area vasta così da affrontare di petto una serie di questioni: gli svincoli a Settimo e a sud di Cosenza e la metro leggera da inserire nel Piano di Bacino, idea che oggi lanciamo ufficialmente alla Regione».
C’è spazio anche per il tema della Sanità che per l’ex sindaco deve interessare direttamente i municipi. «Ritengo fondamentale la costruzione del policlinico universitario nella nostra area urbana e contestualmente assicurarci il potenziamento dell’ospedale Annunziata. Il problema della Sanità non può essere risolto se non si fa rete con tutti i comuni. Rappresentando un’area vasta, non basterà dire più che si è più forti, ma servirà dimostrare di essere propositivi con le idee e i progetti. Ad esempio – ha spiegato – chiedo al commissario di mettere intorno ad un tavolo sanità privata e pubblica e capire come abbattere le liste di attesa».
Il sogno chiamato PSA
In sala ci sono tanti socialisti di vecchia data come Francesco D’Ambrosio, Salvatore Magarò e Giacomo Mancini. «Dobbiamo fare il PSA – ha detto Principe incrociando il sorriso di quest’ultimo che da mesi lo rilancia dall’altra parte del Campagnano -. Nel piano strategico di una comunità più vasta va prevista un’area destinata agli interventi imprenditoriali innovativi. La mia visione è di un’autorità pubblica da far interagire con la gente e non chiuderci all’interno di una campana di vetro».
Poi ancora: «Altro settore da sostenere è artigianato e impresa sociale. A Rende non ci sono periferie, ma contrade dove abbiamo portato strade, piazze e infrastrutture. Voglio ricordare che le realizzammo noi. In questo contesto va rilanciato il centro storico. Ho letto Agenda urbana fatta da commissari e credo vada rifatta. Rende torni ai vecchi splendori ma non dimentico la questione sociale, che è la più importante, visto che abbraccia pure la fiscalità».
Sandro Principe e il messaggio al centrosinistra in vista delle elezioni di Rende
«Sono un vecchio socialista, da quando sono nato non posso che collocarmi in alleanze di centrosinistra – ha chiosato affrontando la questione politica -. Ho formato il Pd in Regione e creai un sottogruppo Riformista. Sono però dispiaciuto di determinati comportamenti e dico che non siamo chiusi a nessun confronto. Nella consapevolezza della nostra cultura e delle fonti dalle quali ci siamo abbeverati, quello di Moro e di Nenni, ringrazio PSI, Italia del Meridione, Innova Rende e Psdi che mi hanno spinto a questa convention. Ripeto: siamo aperti ad ogni confronto per evitare dannose divisioni».