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«Ho depositato una mozione, che spero venga discussa nel prossimo Consiglio comunale, vista l’urgenza della tematica, per chiedere che il Comune di Rende riconosca ufficialmente lo Stato di Palestina e condanni senza ambiguità il genocidio in corso nella Striscia di Gaza. Credo fermamente che il nostro Comune non possa restare in silenzio di fronte a una tragedia umanitaria di queste proporzioni. Gaza è ormai un territorio devastato, ridotto alla fame, alla malattia e alla disperazione. Decine di migliaia di civili, tra cui un numero spaventoso di donne e bambini, sono stati uccisi. E sebbene le amministrazioni locali non abbiano competenza diretta in politica estera, rappresentano la coscienza delle comunità che governano». È quanto dichiara Rossella Gallo, consigliere comunale di Rende.
«È nostro dovere, dunque, prendere posizione. Nella mozione faccio riferimento alla sentenza della Corte Internazionale di Giustizia, che ha definito “plausibilmente genocidarie” le azioni dello Stato di Israele, e alla recente risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che rafforza il riconoscimento del diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione. In un mondo che rischia di abituarsi all’orrore, riconoscere la Palestina è un gesto di giustizia e un passo concreto per salvaguardare la prospettiva di una pace giusta, fondata su “due popoli, due Stati”.
Con questa proposta chiedo che l’amministrazione comunale si impegni a fare la sua parte: riconoscendo lo Stato di Palestina entro i confini del 1967, condannando la violenza che colpisce i civili palestinesi, sollecitando il Governo italiano – anche tramite ANCI – a fermare l’invio di armi e a sostenere ogni via diplomatica per il cessate il fuoco. Invito inoltre il Comune a promuovere iniziative locali di sensibilizzazione sui temi della pace, del dialogo e della solidarietà internazionale, e a trasmettere questa posizione alle istituzioni nazionali e regionali. Rende ha nel proprio Statuto la promozione della cultura della pace e dei diritti umani. Dobbiamo dimostrare che non si tratta solo di parole scritte. Oggi più che mai, stare dalla parte del popolo palestinese significa stare dalla parte della giustizia, della dignità e dell’umanità».