«La città rischierebbe di diventare periferia di se stessa»
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di Arnaldo Golletti*
L'Ospedale di Cosenza intitolato alla Vergine Maria S.S. dell'Annunziata non si tocca. Non è bastato il devastante terremoto del 1783 e non sono bastati i pesantissimi bombardamenti degli anglo-americani subiti da Cosenza e sofferti dalla popolazione civile durante la seconda guerra mondiale a distruggerlo. Allo stesso modo Occhiuto e Sandro Principe non potranno portare via da Cosenza l'ospedale di Cosenza. Inaugurato il 1939 da Tommaso Arnoni e dal capo del governo Benito Mussolini, fu costruito dall'impresa Coscarella che addirittura restituì 500mila lire dopo i lavori.
La questione dell'ospedale è identitaria e urbanistica nel contempo. Identitaria perché dovrebbe prevalere l’immagine della "città simbolo della nostra civiltà" e perché il capoluogo non può essere privato dell'esistenza dell'ospedale. Urbanistico perché renderebbe assolutamente marginale l'area sud della città che merita invece di essere inserita in un processo di rigenerazione urbana e sociale, in grado di generare centralità, attorno a precise infrastrutture, e spazi pubblici, capaci di rendere facile l'accesso all'assistenza dei cittadini e per evitare di provocare danni seri per la comunità.
Per riscoprire il valore della salute sociale e di una politica per la sanità pubblica congeniale ad un modello di Stato sociale ben diverso dal Welfare cui siamo stati abituati negli ultimi lustri. Sbagliato anche pensare di confondere l'ospedale con il policlinico. Che in realtà può essere realizzato come nuovo corso di studio residenziale nell'area sud della città prevenendo lo svincolo autostradale già in programma.
All’origine c’è una decisione politica, che porta alla formulazione di politiche: così si governa. Se invece si fa politica solo per il consenso, senza lavorare sui dati e sulla modellazione di quello che accadrà in futuro, non si approda a nulla. Se il policlinico nascerà ad Arcavacata, l'asse con Montalto e la prevista alta velocità renderanno Cosenza periferia di se stessa. L'Ospedale di Cosenza intitolato alla Vergine Maria S.S. dell'Annunziata non si tocca!
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