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Un milione e duecentomila euro l’investimento sostenuto dall’Università della Calabria per dotare la sala operatoria di neurochirurgia dell’Annunziata di Cosenza, di un braccio robotico, da impiegare nel campo dell’interventistica spinale e cerebrale. L’innovativo strumento tecnologico, già montato e funzionante nel blocco intitolato al compianto professor Petrassi, si inquadra nel processo di evoluzione dell’ospedale in policlinico universitario, oggetto della puntata del venerdì di Dentro La Notizia, condotta in studio da Pier Paolo Cambareri con il rettore Nicola Leone collegato via skype.
A spiegare il funzionamento dell’apparecchiatura è stato invece il direttore della Unità Operativa Complessa di neurochirurgia Salvatore Aiello, in diretta proprio dal piazzale del nosocomio bruzio: «In realtà le tecnologie sono due – ha detto – Si tratta di un sistema di supporto chirurgico ad altissimo contenuto tecnologico che si interfaccia peraltro anche con un navigatore di cui già disponevamo in precedenza. Il braccio robotico ha, tra le sue caratteristiche, quella di realizzare immagini radiologiche in tempo reale e in 3D. Questo aspetto migliora le performance consentendo il migliore approccio, la massima precisione e tempistiche rapide di intervento e di dimissione».
Durante la puntata poi, il rettore Nicola Leone ha ricordato come questa strumentazione, a Sud della capitale, è presente in soli tre ospedali «per cui ci pone all’avanguardia secondo lo spirito appunto del corso di laurea in medicina e chirurgia attivato proprio nell’alveo dell’innovazione tecnologico-digitale. Nel prossimo autunno – ha informato – apriremo quattro nuove scuole di specializzazione. È una sfida la nostra, con l’obiettivo nel medio termine di impattare in positivo sul sistema sanitario andando a mitigare la migrazione sanitaria, causa di tanti sacrifici per i calabresi».
Tra gli ospiti anche uno dei nuovi docenti universitari che ha assunto contestualmente le funzioni di primario nelle corsie ospedaliere. Si tratta di Pierluigi Zaza, nuovo direttore della Uoc di nefrologia. Un uomo del sud, originario di Bari, per molti anni dietro la cattedra dell’università di Verona che ha scelto di tornare nel Mezzogiorno per provare a cambiare le cose: «Le problematiche le conosciamo bene ma in questo momento storico, con questa visione, bisogna puntare l’attenzione sulle soluzioni. Costruiamo qualcosa per far crescere il sistema. L’integrazione tra università e ospedale darà grandissima energia, e porterà ossigeno, sviluppo intellettuale, giovani nelle corsie. Poi dobbiamo lavorare anche sotto il profilo strutturale, per dare agli ambienti la giusta dignità ed il giusto livello di accoglienza».
Vitaliano De Salazar ha parlato anche dell’avvicendamento ai vertici di Azienda Zero: «Il mio era un ruolo di traghettatore – ha ricordato – assunto dopo la scomparsa del compianto professor Profiti. Il cambio dunque non è una sorpresa, anzi, era atteso già da qualche tempo». È in scadenza anche il mandato da commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza. Nelle prossime settimane saranno espletate le procedure per l’individuazione del direttore generale e non è escluso che possa essere lo stesso De Salazar ad essere scelto. «Qui la macchina del cambiamento ormai è avviata – dice – e penso possa proseguire nel futuro indifferentemente da me, perché nessuno deve dipendere da nessuno».