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L’Asp di Cosenza «mortifica le professioni sanitarie facendo figliastri e figliastri» La Uil Fpl Sanità punta l’indice contro l’azienda in materia di formazione professionale per la frequentazione di corsi per competenze manageriali. «Ci appelliamo ad Occhiuto e invieremo un esposto ad Agenas» «Siamo alle solite.
«La direzione generale dell’Asp di Cosenza continua a mortificare tutte le professioni sanitarie considerandole figliastri, mentre i figli che gravitano nelle stanze dei bottoni continuano ad essere privilegiati». Così la Fpl Uil Sanità in una nota. Il sindacato rivela che l’azienda avrebbe dovuto indicare 41 dipendenti operatori delle professioni sanitarie, a cui avrebbe consentito di partecipare ad un corso di formazione manageriale, in possesso dei requisiti stabiliti da Agenas ed invece – secondo quanto fa sapere la Fpl Uil Sanità – le scelte sono ricadute su personale con ruoli amministrativi e tecnici.
Lo scopo del corso è quello di fornire «competenze manageriali utili alla realizzazione e alla gestione dei nuovi modelli assistenziali (in primis la riforma del territorio), nonché quelle relative alle innovazioni digitali e tecnologiche (telemedicina, FSE, ecc.), a supportare i corsisti nelle fasi di realizzazione del Pnrr». Per l’Agenas dovrebbe partecipare al corso «personale che ricopre ruoli dirigenziali all’interno degli enti del Servizio sanitario regionale» con «esperienza lavorativa qualificata, attinente alla professionalità relativa al corso di formazione manageriale», in grado di «ricoprire un incarico di direzione/responsabilità/coordinamento dell’ente, dell’azienda, della struttura o dell’organismo ovvero di una delle sedi distaccate, a seguito di formale conferimento» e di «età anagrafica non superiore a quella prevista dalle norme per il collocamento a riposo obbligatorio».
«L’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza non avendo trovato dipendenti in base ai requisiti di cui alla nota Agenas per la partecipazione al corso di formazione manageriale, ha predisposto – spiegano ancora dal sindacato – un elenco di ben 23 di dipendenti appartenenti al ruolo amministrativo e tecnico, tutto “inter nos”, con “capacità tecniche e professionali dimostrate”, dimenticando i professionisti della salute che erogano sanità».
Per questi motivi la Uil Fpl Sanità «contesta e chiede l’immediata revoca per non aver pubblicato una manifestazione di interesse, per non aver inserito personale sanitario con “capacità tecniche e professionali dimostrate”», e ne contempo chiede al «presidente della Regione, commissario ad acta, di intervenire per porre fine ad una gestione che ha prodotto figli e figliastri, in cui i figliatri sono professionisti della salute. Di tutta la questione sarà inviato un esposto specifico all’Agenas».