L’ingresso nei locali dell’Annunziata è bagnato da una pioggia leggera e da sorrisi emozionati e carichi di aspettative. L’esordio in corsia dei giovani camici bianchi iscritti al secondo anno del corso di laurea interateneo in medicina, chirurgia e tecnologie digitali dell’Università della Calabria è un nuovo importante passo, un ulteriore tassello del progetto attivato in convenzione dall’Ateneo di Arcavacata e dall’Azienda Ospedaliera di Cosenza

Per gli studenti, settanta circa, si tratta della prima di quattro giornate teorico-pratiche da svolgere nei laboratori del nosocomio bruzio nell’ambito del percorso di formazione di patologia generale, patologia clinica, medicina di laboratorio e microbiologia. È uno degli effetti del protocollo d’intesa sottoscritto nello scorso mese di dicembre tra i due enti, l’Università e quello ospedaliero appunto, che già da qualche settimana ha consentito nei reparti dell’Annunziata, la presa di servizio di docenti e ricercatori universitari. 

Adesso le porte dello stabilimento ospedaliero iniziano ad aprirsi anche agli aspiranti medici, per il momento con delle attività che hanno le caratteristiche degli stage. Presto anche con i tirocini formativi obbligatori a partire dal secondo triennio del corso di laurea. «Inauguriamo un processo – ha detto tra l’altro nell’intervista video rilasciata al nostro network, Marcello Maggiolini, presidente del corso di laurea Unical in medicina, chirurgia e tecnologie digitali – che consentirà ai ragazzi di operare all’interno di laboratori altamente specialistici, dove potranno apprendere competenze di livello necessarie per il prosieguo del loro percorso di studi. La formazione tra le mura dell’Annunziata è pure propedeutica a sviluppare nei futuri medici il desiderio, al conseguimento della laurea, di spendere poi le conoscenze e le capacità acquisite, proprio all’interno dei nostri presidi, com’è noto bisognosi di personale e di nuove energie». 

La presenza di tanti giovani aspiranti medici nelle corsie dell’Annunziata rappresentano inoltre uno stimolo per i medici in servizio: «Ognuno di noi, nell’approccio con i ragazzi sente l’esigenza di condurre una rilettura di alcune materie di studio nell’ottica di dover trasmettere loro il proprio bagaglio culturale e di esperienza» spiega Francesco Zinno, direttore del dipartimento dei servizi dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, cui afferiscono il centro trasfusionale ed i laboratori di analisi, di microbiologia e virologia e di anatomia patologica dove si svolgono queste prime giornate di stage. «Certamente si tratta di un valore aggiunto in termini qualitativi per il complesso delle prestazioni ospedaliere erogate alla nostra utenza la quale, ritengo, nell’assistere a questa proficua sinergia tra medici esperti e nuove leve, percepirà una maggiore fiducia nel sistema sanitario regionale». 

Resta da sciogliere il nodo delle scuole di specializzazione: i posti di medicina tra l’Unical e la Magna Graecia di Catanzaro sono aumentati, quelli delle scuole di specializzazione ancora no. Un tema questo non secondario e da iscrivere al più presto nell’agenda politico-istituzionale, per evitare che i laureati calabresi in medicina siano comunque costretti ad emigrare per il completamento degli studi.