Si chiude oggi una “vertenza” lunga di 18 anni. Il presidente e commissario alla sanità Roberto Occhiuto questa mattina ha firmato il dca con cui la Regione individua le risorse necessarie alla conclusione dell’ospedale della Sibaritide, dopo oltre un anno e mezzo di stop ai cantieri necessari ad approvare la variante – proposta dalla società concessionaria, la D’Agostino Spa – ed il piano economico finanziario utili ad aggiornare un ospedale progettato nel 2013 alle normative del 2024. Il polo sanitario costerà complessivamente 292 milioni, di cui 236 a rilevanza pubblica.

A conti fatti

In Regione hanno raschiato il fondo di diverse voci di bilancio per reperire le risorse necessarie alla conclusione dell’opera, per cui erano stati previsti 77 milioni nel 2007, 144 nel 2013 fino ai 292 milioni di oggi, comprensivi del canone di locazione della concessionaria per i servizi “no-core”, quindi non sanitari per i prossimi 25 anni.

Nel dettaglio del dca firmato da Occhiuto si legge che le risorse pubbliche ammontano a quasi 237 milioni di euro e che dal 2009 ad oggi, a scheletro completato e ben visibile a Insiti – transitando sulla statale 106 anche da lontano – sono stati spesi 56 milioni di euro. Sempre secondo il documento sottoscritto dal governatore-commissario i 236.094.994,71 saranno garantiti da tutta una serie di fonti di finanziamento individuati in sette capitoli di spesa:

  • 77.075.356,06 milioni di euro dal mutuo contratto nel 2012
  • 19.260.190,35 milioni a valere sui fondi del “Patto per lo Sviluppo della Regione Calabria”,
  • 2.723.039,66 a valere su fondi regionali
  • 1.964.413,63 euro, a valere su risorse dello Stato, per compensazione dei prezzi dei materiali da costruzione
  • 58.000.0000 relative ad altre risorse dello Stato, rese disponibili
  • 17.527.667,99 a valere su residui di bilancio provenienti da fondi dello Stato
  • 41.187.582,59 recuperati su residui di bilancio provenienti dal mutuo contratto dalla Regione

La Regione ha, inoltre, specificato che il costo dei materiali è lievitato nel tempo di 9,4 milioni e che alla D’Agostino – la società che sta costruendo l’ospedale della Sibaritide e che per contratto lo gestirà per 25 anni a partire dall’entrata in esercizio – saranno erogati canoni per la gestione dell’opera, della disponibilità delle attrezzature biomedicali e servizi “no-core” per circa 32 milioni di euro.

L’epilogo

Dopo 18 lunghissimi anni – l’ospedale è stato “pensato” nell’ambito delle necessità secondo le procedure di protezione civile nazioale nel 2007, progettato nel 2014, coi cantieri aperti nel 2021 – si tombano, per certi versi, le sabbie mobili della burocrazia in cui era precipitata l’infrastruttura sanitaria, peraltro inaugurata almeno quattro volte in appuntamenti elettorali distribuiti in quasi quattro lustri. 

Il governatore nei giorni scorsi era stato chiaro nel corso di una sua visita a Corigliano Rossano. In quella occasione aveva confermando che il riequilibrio del piano economico finanziario relativo alla variante sarebbe stato approvato e che l’opera si concluderà entro la fine della sua legislatura.

Per l’entrata vera in esercizio, però, sarà necessario dell’altro tempo. Immaginando che l’ospedale sarà consegnato chiavi in mano nel 2026, probabilmente oltre un anno sarà necessario per mandarlo a regime con i traslochi a Insiti delle risorse umane e delle attrezzature provenienti dai due presìdi ospedalieri, il Giannettasio di Rossano ed il Compagna di Corigliano.