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La ristrutturazione della rete ospedaliera in Calabria rimane una questione cruciale a Paola, dove da anni si dibatte su un controverso piano di riordino. Questo piano prevede il trasferimento dell’area chirurgica dall’ospedale locale, inizialmente concepito per garantire un equilibrio ottimale dei servizi insieme all’ospedale di Cetraro. Nonostante diversi tentativi, compresi gli sforzi di atti commissariali, come il decreto Scura, i benefici attesi da questa ristrutturazione non si sono ancora materializzati, lasciando solo una pratica scomoda di spostare reparti tra i due ospedali lungo il litorale.
Le critiche si sono concentrate sul Piano di Riordino della Rete Ospedaliera presentato da Occhiuto lo scorso luglio, giudicato inefficace da Graziano Di Natale, animatore del comitato per la difesa del diritto alla salute.
«Il piano di riordino della rete ospedaliera – è la tesi di Di Natale – ripropone il trasferimento dell’area chirurgica dall’ospedale di Paola, basandosi sempre sulla menzogna della presunta attivazione della terapia intensiva, che invece è attestata in altri atti. Inoltre, si registra una diminuzione dei posti letto nell’area medica e la completa eliminazione dell’attività endoscopica lungo tutta la costa tirrenica. Sorge quindi la domanda sul destino della proposta dell’Ospedale unico avanzata da alcuni Sindaci».
Il decreto ha mancato dei pareri preventivi ministeriali, portando alla sua sostituzione con un nuovo dispositivo. Tuttavia, secondo Di Natale, il nuovo piano presenta gli stessi difetti del precedente, aggravando la situazione per l’ospedale di Paola. Le polemiche ruotano attorno al presunto trasferimento dell’area chirurgica, alimentato da dichiarazioni contraddittorie sulla terapia intensiva, e alla riduzione dei posti letto nell’area medica.
Il comitato ha respinto fermamente il nuovo decreto del commissario/presidente, sottolineando il suo impatto negativo sul diritto alla salute della comunità. Determinati a proteggere i diritti dei cittadini, gli attivisti sono pronti a riprendere la battaglia per difendere la salute e il benessere della regione calabrese.