Tiziana Turano, presidente dell'ASP Affavorì, racconta l'esperienza di ventitré ragazzi con sindrone di down e autismo che gestiscono una trattoria nel centro storico di Cosenza

Lucilla non permette a nessuno di toccare le posate: soltanto lei può lucidarle e poi sistemarle sui tavoli. Giò Giò invece è considerato da tutti “il mastro dei maccaruni”. Lucilla e Giò Giò sono due dei ventitré soci di Affavorì la Trattoria delle Persone, inaugurata a Cosenza lo scorso 14 settembre. Condividono esistenze segnate dalla sindrome di down e dall’autismo, ma in questo luogo imparano a diventare autonomi e si confrontano con il lavoro.

Nata da una costola de “La Terra di Piero”, la Trattoria delle Persone è la naturale prosecuzione di un esperimento partito nel 2021: un laboratorio di cucina pensato per impedire che la pandemia si portasse via quel po’ di indipendenza che questi ragazzi erano riusciti a guadagnarsi faticosamente.

«Dopo quest’esperienza durata più di tre anni, abbiamo deciso di aprire il nostro luogo del cuore, dove l’ingrediente principale di ogni piatto è l’umanità». Tiziana Turano, mastra pastaia e presidente dell’ASP Affavorì la Trattoria delle Persone, descrive l’organizzazione interna e sorride quando parla delle difficoltà quotidiane: «Non tutti i ragazzi hanno una vocazione precisa. Qualcuno, che inizialmente aveva deciso di stare in cucina e affiancare lo chef, ha capito che in sala a parlare con i clienti ci si diverte di più».

Piatto forte del menù sono i famosi “Maccabuoni”, fusilli calabresi fatti a mano: «Il ferretto per la pasta fresca è la nostra arma principale per abbattere ogni ostacolo. Giorno dopo giorno, piatto dopo piatto, questi ragazzi si stanno conquistando il loro piccolo posto nel mondo del lavoro», racconta Tiziana Turano nel corso dell’intervista rilasciata al nostro network.

Le persone che scelgono di mangiare in questo posto non sono dei semplici clienti, ma diventano parte di un grande progetto di solidarietà: «La città ha accolto questa iniziativa con grande generosità e, per andare avanti, abbiamo bisogno di continuare a sentire questo calore». Le prenotazioni fioccano e per le prossime settimane i tavoli di Affavorì sono già tutti prenotati, sia a pranzo che a cena.