Non è vero che soltanto i giovani apprezzano le novità. Se era in parte scontato che Gen Z e Millennials avessero un’idea propositiva sulla fusione di Cosenza, Rende e Castrolibero, non lo era affatto per le persone sopra i 60 anni. E invece sulla Città Unica gli over 60 sembrano orientati in larga parte verso il sì e con motivazioni tutte diverse fra loro. Come a voler dimostrare che non tutte le persone in là con gli anni siano poco inclini alle novità.

Città unica, over 60 convinti: «Unificare i servizi»

Il primo passo, secondo le persone che abbiamo intercettato, dev’essere quello proposto già dal sindaco di Cosenza, Franz Caruso. «Bisogna unificare subito i servizi – ci dice un signore al microfono – per facilitare la vita del cittadino». Un altro intervistato propone di «allargare anche a Montalto, visto che al momento per i comuni l’unica soluzione è proprio quella di fusione». Tantissimi verso il sì, insomma, e con ragioni l’una diversa dall’altra: «Ma è già un unico comune – ci dice qualcun altro – a questo punto meglio metterlo su carta. Per questo voterò sì».

Fra «grande chance per la Calabria» e «questioni d’identità»

Molte persone sopra i sessant’anni vedono la fusione non come una sconfitta per i territori coinvolti, ma come un’opportunità: «Era ora – ci dice uno degli interpellati – perché bisogna rendersi conto che è un’opportunità non solo per i tre comuni coinvolti, ma per tutto il territorio calabrese». E ancora un altro: «Perché avere tre sindaci, quando nei fatti la città è già unica?». E tuttavia, sulla città unica fra gli over sessanta c’è anche chi voterà no: «È giusto che ognuno abbia la propria città di nascita e la propria identità. Per questo voterò no e anche convintamente». Questione d’identità, dunque. E sarà questo uno dei punti cardine del prossimo referendum di dicembre sulla città unica.