Città unica, i giovani dei comuni coinvolti: «Di fatto è già così» | VIDEO
Viaggio fra le opinioni in merito alla fusione fra Cosenza, Rende e Castrolibero. I più giovani appaiono convinti, ma qualcuno dice ancora di no: «Sono comuni troppo diversi per essere assimilati»
Città unica e giovani, sì o no? Il giorno del referendum si avvicina e, a meno di venti giorni dal voto, inizia anche il nostro viaggio fra i chiamati al voto. Partendo dai nati fra il nuovo millennio e gli anni ’90, che ai nostri microfoni si dicono (quasi) tutti per il sì. E chi non è sicuro punta a informarsi il più possibile, sintomo di una generazione che ha voglia di esprimere le proprie idee a prescindere dalle idee politiche e identitarie.
Sulla città unica i giovani propendono per il sì
Per quanto il voto sia vicino, alcuni ragazzi preferiscono approfondire pur avendo le idee piuttosto chiare. «È un passo troppo importante per la nostra città per votare alla leggera», ci dice qualcuno al microfono. Qualcun altro, invece, non ha dubbi: «Inutile discuterne più di tanto, è già così. Nei fatti, Cosenza, Rende e Castrolibero costituiscono già una città, si tratta solo di metterla su carta». E poi c’è chi pone l’accento su quanto la città unica sia una risorsa: «Si tratta di tre comuni che farebbero un’area urbana molto più grande, un fiore all’occhiello della provincia italiana. Per questo motivo sono favorevole». E c’è chi non ha paura di perdere l’identità: «Mi sentirò ancora cosentina anche all’interno della città unica»
Anche fra i millennial c’è chi dice no
Come nelle migliori tradizioni, però, sulla città unica fra i giovani c’è anche chi dice no. È un ragazzo rendese che spiega le sue motivazioni: «Cosenza e Rende – spiega, tenendo fuori dall’equazione Castrolibero – sono due città completamente diverse da tutti i punti di vista, sul piano strutturale, sul piano urbano, sul piano della mentalità dei cittadini. Voterò convintamente no». Insomma, anche fra i giovani, che tendenzialmente sono i più propositivi, c’è chi convintamente annuncia un voto negativo al referendum del primo dicembre prossimo. Inutile girarci intorno: i prossimi venti giorni saranno piuttosto caldi in tutta l’area metropolitana.