Torna in Calabria dopo 45 anni la Conferenza Internazionale AEIT, appuntamento congressuale annuale della prestigiosa Associazione Italiana di Elettrotecnica, Elettronica, Automazione, Informatica e Telecomunicazioni costituita nel 1897 ed elevata ad ente morale con Regio Decreto del 1910.

L’edizione 2025 sarà ospitata ad Amantea nei saloni del Mediterraneo Palace e prenderà il via nel pomeriggio del 10 settembre. L’appuntamento prevede l’intervento dei maggiori studiosi internazionali nell’ambito della scienza, dell’ingegneria elettrica, delle comunicazioni, dell’intelligenza artificiale ma comprende anche alcuni focus incentrati sull’ambito locale in cui la conferenza si svolge. In particolare sono in programma due tavole rotonde sulla filiera dell’acqua e sulle modalità di impiego del prezioso liquido per arrivare ad un giusto compromesso tra il suo utilizzo irriguo ed idropotabile e quello destinato ad attivare le turbine delle centrali idroelettriche.

Inoltre, in un altro specifico appuntamento, si parlerà delle Comunità Energetiche Rinnovabili, settore che vede la Calabria particolarmente attiva con la promozione di ben 29 Comunità nonostante le numerose difficoltà nella gestione di questi sistemi straordinariamente utili per ridurre la dipendenza dalle fonti fossili.

Dal 10 al 12 settembre Amantea ospita la Conferenza AEIT 2025. Al centro acqua, energia e comunità rinnovabili con studiosi e imprese da tutto il mondo.

 

L’organizzazione dei dibattiti locali è curata dal gruppo di ricerca dell’Università della Calabria guidato dal professor Daniele Menniti, ordinario di sistemi elettrici per l’energia all’ateneo di Arcavacata, che negli studi di Cosenza Channel ha illustrato alcuni aspetti della Conferenza AEIT 2025.

In particolare Menniti, relativamente alle Comunità Energetiche Rinnovabili, ha messo in evidenza come questo strumento possa essere un elemento di rilancio delle aree interne: «Un uso corretto e pianificato del territorio per la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili può rappresentare non solo un volano per la transizione energetica, ma anche un’opportunità concreta per generare occupazione, rafforzare i servizi locali e rendere più attrattive le comunità per i giovani. In questa prospettiva, le parole della recente “Lettera aperta al Governo e al Parlamento”, sottoscritta a conclusione dell’annuale Convegno dei Vescovi delle Aree Interne e già firmata da oltre 140 tra Cardinali, Arcivescovi, Vescovi e Abati, risuonano come un appello forte: lo sviluppo delle aree fragili non è solo una questione economica, ma anche etica e sociale, e chiama in causa le responsabilità di istituzioni e cittadini».

L’argomento sarà oggetto di una tavola rotonda in programma nella giornata inaugurale della Conferenza durante la quale Giovanni Brusco, Amministratore Delegato e Direttore Tecnico di Creta Energie Speciali, con un passato di ricerca all'Università della Calabria, presenterà la nuovissima piattaforma di gestione in real time delle Comunità energetiche dotata di una nuova tecnologia di misurazione che consente di ottimizzare la condivisione dell’energia, generando benefici economici e ambientali per i membri della comunità stessa, fornendo flessibilità al sistema elettrico nazionale e aprendo la strada a programmi di Demand Response per una gestione più resiliente della rete.

Di interesse anche le due tavole rotonde organizzate sulla filiera dell’acqua: «L’acqua – ha spiegato Menniti - è risorsa essenziale per gli usi idropotabili e irrigui. In Calabria ha anche un valore storico per la produzione idroelettrica, legato agli invasi silani. Oggi questo ruolo non è più legato tanto alla quantità di energia prodotta, quanto alla capacità degli invasi di regolare i flussi e stabilizzare la rete elettrica. In un sistema sempre più alimentato da rinnovabili non programmabili, come eolico e fotovoltaico, la possibilità di usare l’acqua anche per sistemi di pompaggio idroelettrico diventa cruciale: l’acqua turbinata a valle può essere riportata a monte, alimentando un ciclo che, pur con perdite di efficienza, garantisce enormi vantaggi per la sicurezza del sistema elettrico e la riduzione dell’uso del gas. Bisogna inoltre – ha aggiunto Menniti – agire sul contenimento delle perdite della rete riconducibili alla debolezza strutturale e che comporta una dispersione anche del cinquanta percento del prezioso liquido.

Gli sprechi pesano sia sugli usi domestici sia sull’irrigazione agricola, rendendo ancora più complesso sfruttare l’acqua anche per la regolazione energetica. Nasce così un apparente conflitto: da un lato, l’urgenza di garantire acqua potabile e irrigua ai cittadini e alle imprese agricole, dall’altro, la necessità di assicurare servizi energetici affidabili e sostenibili, fondamentali per la transizione ecologica. Paradossalmente, la Calabria produce da gas più del doppio dell’energia che consuma, confermando l’urgenza di un riequilibrio basato su una gestione più efficiente e integrata della risorsa idrica».

L’evento, che si protrarrà fino al 12 settembre, rappresenta quindi un’occasione unica per la Calabria: portare in primo piano le sfide legate all’acqua e all’energia, coniugando ricerca, imprese, istituzioni e nuove generazioni.