Intanto i dati raccolti da Skuola.net, su un campione di 2.800 studenti, mostrano che la stretta sugli smartphone alle scuole medie ha già dato risultati concreti
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Con l’avvio del nuovo anno scolastico, entra in vigore il divieto dei cellulari in classe. Le scuole italiane si stanno attrezzando per gestire la novità, che sarà accompagnata da sanzioni graduate per chi non rispetta le regole. «Le sanzioni devono rispettare il principio di gradualità, con corrispondenza tra gravità dell’infrazione e serietà della sanzione – ha spiegato Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi – si può andare dalla nota scritta fino alla sospensione, senza escludere altri provvedimenti decisi dai singoli istituti».
Dove tenere gli smartphone
Uno dei problemi pratici riguarda la custodia dei dispositivi. Nella maggior parte delle scuole gli studenti potranno tenere i telefoni spenti nello zaino, senza consegna all’ingresso. In caso di utilizzo non autorizzato scatteranno le sanzioni previste dal regolamento d’istituto.
L’impatto del divieto alle medie
I dati raccolti da Skuola.net, su un campione di 2.800 studenti, mostrano che la stretta sugli smartphone alle scuole medie ha già dato risultati concreti: l’uso personale durante le lezioni si è notevolmente ridotto. Diversa la situazione alle superiori, dove solo il 16% degli studenti afferma che in classe nessuno utilizza il telefono. Per molti, l’uso del cellulare è ancora diffuso: il 37% ritiene che riguardi pochi compagni, il 36% parla di abitudine della maggioranza e l’11% addirittura di pratica comune a tutti.
Regolamenti diversi da scuola a scuola
Il rispetto del divieto varia molto. Nelle superiori, solo il 61% degli studenti riferisce che esiste un regolamento chiaro, contro il 91% delle medie. Dove i regolamenti sono attivi, le modalità cambiano:
- nel 8% dei casi i telefoni vengono consegnati all’ingresso;
- nel 44% restano spenti durante le lezioni;
- nel 12% per tutta la permanenza a scuola;
- nel restante campione è consentito l’uso solo a fini didattici.
Nelle scuole prive di un regolamento scritto prevale la flessibilità: il 30% degli studenti riceve indicazioni verbali, il 21% semplici raccomandazioni e, nel 72% dei casi, la tolleranza dipende dal singolo docente. In alcuni casi il divieto si traduce in un patto informale tra scuola e famiglia.
Consapevolezza degli studenti
Secondo il direttore di Skuola.net Daniele Grassucci, «i giovani sono consapevoli che l’uso eccessivo delle nuove tecnologie può avere effetti negativi anche sull’umore e sul benessere mentale». Lo dimostra il fatto che uno dei temi più richiesti in tema di media literacy è proprio imparare a ridurre il tempo trascorso online. Grassucci aggiunge: «In un primo momento una stretta sugli smartphone potrebbe generare reazioni contrastanti, ma alla lunga potrebbe essere apprezzata, come mostrano alcune sperimentazioni ‘smartphone free’ in Italia e all’estero. Sarà compito dei singoli istituti trovare un equilibrio, dialogando con gli organi collegiali».