Ieri, presso una sala del Rione Spirito Santo, si è svolta la cerimonia di consegna degli “attestati di riconoscenza” agli ultraottantenni ex dipendenti delle Ferrovie Calabro Lucane (già Mediterranea Calabro Lucane).

La sala era gremita di ferrovieri emozionati e dei loro familiari. Il presidente dell’“Associazione Studi Storici Strade Ferrate del Mediterraneo – Ferrovie Calabro Lucane”, Fedele Sirianni, insieme ad alcuni componenti del consiglio direttivo, ha consegnato le pergamene a capistazione, tornitori, macchinisti, carrozzieri, capitreno, dispensando sentita riconoscenza e ricevendo caldi e sinceri abbracci.

Un momento particolare della manifestazione si è avuto quando il presidente Sirianni ha letto la motivazione con la quale sono state conferite tessera di socio e spilla dell’associazione all’ingegner Franco Natalizia, già direttore generale prima delle Ferrovie Calabro Lucane e poi delle Ferrovie della Calabria fino al pensionamento. Tanti occhi lucidi in sala per le parole espresse nei suoi confronti, a cui è stata donata anche una targa commemorativa dell’evento, e un simpatico siparietto quando Sirianni, in difficoltà nel mettere la spilla sulla giacca dell’ingegnere, ha sussurrato di essere un po’ emozionato e si è sentito rispondere: «Anch’io, ma non devi fare così…».

Dopodiché, l’ottantaseienne direttore ha preso la parola per ringraziare, con emozione, il presidente e tutti i presenti, affermando che tutto ciò che era stato detto nei suoi confronti fosse un po’ esagerato, in quanto «ho fatto solo la mia parte, come tutti quelli che sono qui oggi e si ricordano i bei tempi… Queste cose è bene tramandarle, fanno parte della storia della regione e delle Ferrovie ed è bene che anche i giovani sappiano cosa abbiamo fatto, cosa abbiamo lasciato, ovviamente senza eroismi ma facendo la nostra parte, ognuno per le proprie competenze».

Poi una riflessione malinconica: «Quello che oggi purtroppo non c’è più è quel senso di appartenenza… una volta eravamo molto più uniti, si lavorava insieme e si lavorava tutti, spingendo dalla stessa parte…». Infine il saluto, in cui Natalizia si è detto profondamente commosso per aver rivisto tante facce “amiche”, seppur “leggermente modificate” nei tratti somatici, impegnandosi a rimanere a disposizione per i progetti futuri dell’associazione e dei suoi soci.