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Fiore Manzo, trentenne cosentino di origine rom, racconta la sua esperienza nel libro “Gli effetti dell’esclusione” in cui ripercorre un ventennio di storia di Cosenza, fino al trasferimento dal quartiere dei Gergeri a via degli Stadi. Attivista e pedagogista, con una grande passione per la storia e la lingua romanì, Fiore racconta come alcuni luoghi comuni siano ancora duri a morire «Non siamo nomadi – dice – ma stanziali qui fin dal 1500. In Calabria molti laureati e laureandi che nascondono la propria origine per paura di subire pregiudizi. Nel mio caso andare avanti con gli studi è stato naturale, la mia famiglia ha incoraggiato in questo senso sia me che mia sorella. È importante, questo sì, trovare insegnanti capaci di starti vicino ma senza farti sentire “diverso”».
Fiore Manzo vanta tre lauree e ha tanta voglia di emergere e di contribuire alla crescita di chi ha bisogno di aiuto per trovare la propria strada.