La quarta edizione dell’iniziativa ha come tema “Radici Comuni: Luoghi” e ospita artisti da tutto il mondo. Presente anche una mostra che ha come protagonista il Quartiere Santa Lucia a Cosenza
Tutti gli articoli di Societa
PHOTO
Il telo si apre, nel buio, e rivela una foto. Una foto che racconta radici, territorio, vita. È soltanto uno dei tanti allestimenti che si possono ammirare al Fotografia Calabria Festival, a San Lucido fino al 12 di ottobre prossimo. Il piccolo borgo tirrenico cosentino si trasforma così in un ritrovo di appassionati che possono ammirare un compendio di vera e propria arte contemporanea. «Il tema di quest’anno – spiega la direttrice artistica, Anna Catalano – è “Radici Comuni: Luoghi”. Attraverso le loro opere, i fotografi in mostra hanno raccontato il legame che li tiene stretti a determinati posti». Con una grande varietà di interpretazione dell’idea: «Possono essere luoghi intimi, che magari diamo per scontato, luoghi di comunità, famosi, noti, oppure ancora posti di guerra, di fame o anche di gioia e felicità».
La collaborazione con l’UICI
Ad allestire la mostra con supporti tiflodidatici l'architetto Fabio Fornasari. Importantissima la collaborazione con l'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. Un modo per coinvolgere sempre più persone, anche chi a causa della disabilità visiva non potrebbe leggere l'opera davanti a sé. «Abbiamo creato dei silent book – spiega Fornasari – per permettere una mediazione fra le persone con disabilità visiva e l’opera d’arte. Questa, almeno, era l’origine della cosa. A me, però, piace utilizzare la necessità di una categoria di persone per far vedere meglio le opere a tutti gli altri».
Anche Cosenza fra i protagonisti
Un viaggio condiviso, dunque, in mezzo ai capolavori di diversi artisti che prendono parte alla mostra provenienti da tutto il mondo, come il giapponese Kazuaki Koseki, vincitore nel 2021 del premio Wildlife Photographer of the Year, e la spagnola Lys Arango, che alla propria opera di fotografa accompagna quella di attivista contro la fame nel mondo. Non mancano ovviamente gli italiani come, ad esempio, Ciro Battiloro, che presenta il lavoro Silence is a Gift, ambientato in parte anche nel quartiere Santa Lucia di Cosenza. «Le mie immagini vogliono recuperare – spiega l’artista – il senso della famiglia in questi luoghi, sospesi a metà fra la marginalità e dei processi di gentrificazione che li stanno cambiando radicalmente».
La mostra, iniziata lo scorso 1° agosto, è sostenuta da Strategia Fotografia 2024, promossa dal Ministero della Cultura e con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale.