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Monsignor Giovanni Checchinato è alla guida della propria auto e affronta il viaggio di ritorno da Roma con il cuore ancora più pesante di quando era partito, poche ore dopo aver appreso la notizia della morte di Papa Francesco.
L’arcivescovo metropolita di Cosenza Bisignano si ferma in Autogrill per sorseggiare un caffè, e scorre i messaggi che si sono accumulati sullo schermo del telefono. «Sentiamoci adesso, perché non so ancora a che ora arriverò in Curia», scrive.
Il brusìo di fondo non nasconde la tristezza che colora di grigio la voce di “Don Gianni”, nominato vescovo proprio da Papa Francesco nel 2017. «Con la giornata di oggi – spiega monsignor Checchinato – si conclude un cammino cominciato dodici anni fa, quando Dio decise di affidare a Bergoglio la guida della Chiesa».
L’arcivescovo di Cosenza Bisignano ha assistito ai funerali svoltosi in piazza San Pietro, seduto insieme con gli altri vescovi italiani e tutti i cardinali: «La mia postazione era molto vicina all’altare, e questo mi ha consentito di partecipare con maggiore intimità alla cerimonia religiosa».
Monsignor Giovanni Checchinato ha molto apprezzato l’omelia pronunciata dal cardinale Giovanni Battista Re: «Ha utilizzato parole molto semplici, prestando una particolare attenzione alle Encicliche emanate negli anni dal Santo Padre. Mi ha colpito il passaggio in cui ha ricordato quando Papa Francesco chiedeva a tutti noi di pregare per Lui. “Adesso siamo noi che chiediamo a Te di pregare per noi” ha detto il cardinale Re al pontefice che ci ha lasciati».
L’arcivescovo Checchinato commenta poi l’intera cerimonia funebre: «Tutto si è svolto secondo lo stile con cui Papa Francesco ha vissuto. Sono convinto che il Santo Padre avrebbe approvato il modo in cui hanno avuto luogo i funerali che sono stati belli, solenni ma semplici allo stesso tempo».
A proposito di stile, Papa Francesco ha voluto indossare per questo suo ultimo viaggio terreno un paio di scarpe nere consumate sulle punte: «Il Santo Padre ha sempre parlato attraverso i segni, e questo piccolo particolare delle scarpe rappresenta un tratto distintivo della sua personalità».
“Don Gianni” risale in macchina, destinazione Cosenza. Prima però rivolge un pensiero al successore di Bergoglio. «Il nuovo pontefice dovrà essere in grado di raccogliere la storia e l’eredità di Papa Francesco, impegnandosi a perseguire la Pace come Lui ha fatto fino agli ultimi istanti di vita».