«Egregio Presidente della Regione Calabria, mi rivolgo a Lei come pendolare e cittadino calabrese profondamente preoccupato per la situazione del trasporto ferroviario che coinvolge quotidianamente chi lavora o studia a Cosenza. Dopo le elezioni è tempo dei fatti e non delle promesse. Oggi, la gran parte dei pendolari diretti verso la città è costretta a utilizzare treni provenienti da altre aree, in particolare da Reggio Calabria, Sapri e Napoli». Inizia così la lettera aperta inviata al Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto da Mirco Contatore, che si firma “pendolare e cittadino calabrese”.

«Secondo una stima basata sulle tabelle orarie pubbliche (Trenitalia e RFI) – continua la lettera aperta – delle principali corse giornaliere che arrivano a Cosenza:

  • circa 23 corse provengono da Reggio Calabria,
  • circa 14 corse da Sapri,
  • circa 22 corse da Napoli.

Considerando il totale dei collegamenti principali, queste tratte rappresentano oltre il 55% dei treni che ogni giorno raggiungono Cosenza.

In altre parole, più della metà dei treni diretti al capoluogo bruzio arriva da fuori provincia o addirittura da fuori regione. Da cittadino, pongo dunque alcune semplici domande: È possibile che una città come Cosenza, cuore universitario e amministrativo della Calabria, debba dipendere quasi interamente da treni provenienti da Reggio Calabria, Sapri o Napoli?

È normale che, in caso di guasti elettrici, ritardi o problemi meteorologici lungo queste tratte, centinaia di pendolari restino bloccati perché non esiste un servizio alternativo interno che garantisca la connessione Paola-Cosenza in modo stabile e cadenzato?

Perché la linea Paola-Cosenza non viene potenziata come una vera “metropolitana regionale”, con corse frequenti e affidabili che permettano di muoversi senza dipendere da linee a lunga percorrenza? È inaccettabile che una città capoluogo resti vulnerabile a ogni interruzione sulla rete principale e che il collegamento interno Paola-Cosenza, potenzialmente strategico, sia sottoutilizzato.

Le chiedo quindi di promuovere un piano ferroviario dedicato ai pendolari cosentini, che includa corse cadenzate locali, maggiore resilienza della tratta Paola-Cosenza e una revisione complessiva della logistica regionale. Una Calabria moderna non può permettersi che il suo principale centro universitario e amministrativo resti isolato per problemi che nascono fuori provincia. Confido nella Sua attenzione e nel Suo impegno concreto per restituire ai cittadini una mobilità degna di una regione che vuole guardare al futuro. Con osservanza, Mirco Contatore Pendolare e cittadino calabrese».