L’opera è stata realizzata utilizzando la liquirizia dello stabilimento Amarelli di Rossano, nell’ambito della esperienza residenziale che il pittore ha fatto grazie a un progetto promosso dall’associazione Otto Torri sullo Jonio
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Divenuto icona emblematica dell’evento internazionale OICOFOBIA promosso da Otto Torri sullo Jonio insieme all’Università di Malaga e al Museo Amarelli, il Gambero Viola di Cariati continua ad essere protagonista anche di esposizioni artistiche internazionali attraverso le scelte del suo Autore, l’Artista andaluso Santiago Ydáñez. Fino al prossimo 18 gennaio 2026, infatti, assieme ad altre opere dello stesso geniale interprete amico di Otto Torri, anche quell’opera sarà esposta al Museo Snijders & Rockox House, di Anversa, in Belgio.
YDÁÑEZ AD ANVERSA: SANTIAGO YDÁÑEZ E GLI ANTICHI MAESTRI. – È, questo il titolo della mostra ospitata dalla famosa città fiamminga e che favorisce l’incontro artistico con le opere di Rubens, Van Dyck e Jordaens. Con pennellate grezze, volti evocativi e dettagli zoomati, l’evento infonde nuova vita a temi classici come religione, identità e mortalità. Si tratta di una mostra nella quale il Barocco non viene ricordato, ma rivissuto, con tutta la bellezza, il dolore e la potenza che lo accompagnano.
IL GAMBERO VIOLA CARIATI TRA I DIPINTI CON LA LIQUIRIZIA NATI IN CALABRIA
Tra i dipinti esposti c’è anche il sempre più riconosciuto Gambero Viola di Cariati, ispirato ad Ydáñez dalla sua singolare residenza esperienziale nella Calabria Straordinaria nel Centro Storico di Rossano, organizzata e coordinata da Otto Torri sullo Jonio. L’opera è stata realizzata con la sola liquirizia calabrese, come del resto tutte le altre esposte nel 2022 nello plurisecolare Concio Amarelli, allestito in occasione dell’evento culturale internazionale OICOFOBIA, così dedicato provocatoriamente all’atavico e grave sentimento di paura e di rifiuto delle proprie storia e della propria identità, che spesso connota meridionali e calabresi in particolare e che, secondo Otto Torri, può e deve essere governato con l’antidoto dei Marcatori Identitari Distintivi (MID).
EVENTO INTERNAZIONALE A CORIGLIANO-ROSSANO APERTO DA ASSESSORE GALLO
Organizzato per i 25 anni di Otto Torri sullo Jonio, finanziato da Enel Italia Spa, sotto l’Alto patrocinio del Parlamento Europeo e con il patrocinio (tra i tanti) del Ministero del Turismo, dell’Ambasciata Italiana di Spagna e dalla Regione Calabria attraverso il sostegno del Presidente Roberto Occhiuto, inaugurato dall’assessore regionale alle minoranze linguistiche Gianluca Gallo, l’evento ha di fatto sdoganato o introdotto ed imposto nell’opinione pubblica regionale l’Oicofobia, già portata scientificamente e politicamente all’attenzione del pubblico accademico dal docente Unical Spartaco Pupo, non solo come tema di stringente attualità ma come chiave di lettura sociologica complessiva del mancato sviluppo calabrese, a partire dalla tavola, dal cibo, dai menù e dalle preferenze alimentari.
OTTO TORRI RINGRAZIA VICE RETTORE UNIVERSITÀ MALAGA MARIA J. MARTINEZ S.
Restiamo grati, rispettivamente, anzi tutto all’amica, la professoressa Maria Jesus Martinez Silvente, vice rettore dell’Università di Malaga e tra la più quotate esperte iberiche di Picasso ed all’Artista Santiago Ydáñez – dichiara il Direttore Lenin Montesanto – per avere, l’una, promosso quello straordinario evento artistico internazionale in Calabria i cui esiti e sviluppi continueranno nei prossimi anni e per esser riuscito, l’altro, ad interpretare in maniera tanto spontanea, quanto plastica, la missione identitaria e distintiva che da oltre 25 anni portiamo avanti come Otto Torri sullo Jonio: quella ovvero di promuovere con ostinazione una rilettura, con consapevolezza e visione comparativa, del patrimonio storico culturale ed identitario ereditato dai nostri territori, per farlo diventare autentico strumento di sviluppo durevole, per riconoscere e disvelare bellezza.
BASTA OICOFOBIA, LENIN MONTESANTO ANNUNCIA PROSSIMO EVENTO REGIONALE
Siamo contenti ed orgogliosi – conclude Montesanto, annunciando un prossimo importante evento a conclusione dell’esposizione Oicofobia – che ad identificare l’esigenza di una nuova narrazione della Calabria extra-ordinaria sia stato e resti proprio quel Gambero Viola di Cariati. È stato scelto non a caso tra i tanti e diversi prodotti della biodiversità da record di questa terra, proprio perché purtroppo quasi sistematicamente ed emblematicamente assente nella proposta enogastronomica della ristorazione locale, vittima e carnefice allo stesso tempo, della grande distribuzione organizzata, del cibo spazzatura e della diffusa maleducazione alimentare, causa e concausa di degenerazioni, paradossi, parametri e record negativi che perimetrano la vera emergenza non solo calabrese e che, come sottolinea spesso l’assessore regionale all’agricoltura Gallo, è pedagogica, culturale ed immateriale molto più che infrastrutturale.
L’ARTE DI YDANEZ, REINTERPRETAZIONE DEI GRANDI MAESTRI DEL XVII SECOLO
L'artista spagnolo Santiago Ydáñez (nato nel 1967 a Jaén) – si legge nella scheda di presentazione – infonde nuova vita al Barocco con una potenza e un'intensità che non lasciano indifferenti. I suoi dipinti e sculture monumentali non sono uno sguardo nostalgico al passato, ma una reinterpretazione emotiva dei grandi maestri del XVII secolo come Rubens, Van Dyck e Snijders, ma attraverso una lente contemporanea e poco lusinghiera.
DECONTESTUALIZZA RITRATTI CLASSICI, OFFRE ESPERIENZA ARTISTICA FISICA
L'opera di Ydáñez si muove in bilico tra figurazione e distorsione. Decontestualizza ritratti classici e scene religiose, ingrandisce i dettagli e sfuma i volti in ombre o maschere. Le sue pennellate sono ruvide, i colori intensi, le composizioni provocatorie. Ciò che rimane è un linguaggio visivo che rende omaggio al Barocco e al tempo stesso mette in discussione quella stessa tradizione. Bellezza e grottesco vanno di pari passo, l'eleganza cede il passo alla fisicità e all'emozione. Ciò che rende Ydáñez unico è la sua capacità non solo di citare il canone della storia dell'arte, ma di metterlo in discussione. La sua opera pone interrogativi sull'identità, la religione e la mortalità, temi che sono attuali oggi come lo erano ai tempi di Rubens. In un mondo pieno di perfezione digitale e superficialità, offre un'esperienza artistica fisica, quasi tangibile. I suoi dipinti non sono immagini, ma confronti. Santiago Ydáñez non è un copista, ma un traduttore del Barocco nel presente. La sua opera è espressiva, diretta e profondamente radicata nella tradizione pittorica, ma con un'urgenza contemporanea che non ti abbandona. Ci ricorda di cosa è capace l'arte: confondere, deliziare e, soprattutto, emozionare.