Si parla spesso di integrazione, inclusione e lotta alla discriminazione. Meno spesso, però, si racconta il lavoro quotidiano di chi, in territori complessi come quello calabrese, traduce questi principi in azioni concrete. È il caso dell’Associazione Culturale Multietnica La Kasbah Ets, presidio di interculturalità e tutela dei diritti nel cuore di Cosenza.

Fondata per favorire l’incontro tra persone provenienti da contesti socioculturali diversi, La Kasbah si impegna a prevenire ogni forma di discriminazione e di esclusione sociale. Il suo lavoro si concentra in particolare su richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione internazionale, offrendo servizi di accoglienza, orientamento e accompagnamento all’integrazione.

L’associazione mette in campo attività concrete: supporto legale, sociale e sanitario, consulenza per pratiche di regolarizzazione e diritto d’asilo, percorsi educativi e lavorativi che valorizzano le competenze dei beneficiari, anche attraverso iniziative in ambito agricolo e ambientale. Il servizio di microcredito completa l’offerta, aiutando le fasce più fragili a trovare autonomia e opportunità.

Dal 2004 al 2023, La Kasbah ha gestito numerosi progetti Sai nei comuni di Cosenza, Trebisacce, Villapiana e Lappano, consolidando una presenza capillare sul territorio. Tra i servizi più attivi c’è lo Sportello “Stand Up”, punto di riferimento per migranti e famiglie, che fornisce orientamento legale e lavorativo e supporto nell’accesso alle risorse locali.

Ma ciò che davvero distingue La Kasbah è la capacità di trasformare la diversità in ricchezza concreta. I progetti educativi innovativi, come il Laboratorio di lettura in lingua madre per minori stranieri, valorizzano il patrimonio culturale dei partecipanti e stimolano la riflessione critica, l’apertura e l’incontro tra culture. Qui, l’integrazione non è un concetto astratto, ma un processo quotidiano: abbattere stereotipi, superare pregiudizi e costruire relazioni autentiche diventano strumenti di crescita per tutti.

Emilia Corea, coordinatrice dei progetti dell’associazione, sottolinea quanto il lavoro della Kasbah sia prima di tutto un impegno quotidiano di vicinanza e responsabilità: «Per noi non è solo un servizio, ma un modo per migliorare concretamente le condizioni di vita delle persone che si rivolgono a noi. Cerchiamo di facilitare ogni passo del loro percorso, dall’accoglienza alla piena autonomia».

Corea evidenzia anche l’importanza della rete territoriale costruita negli anni: «Collaboriamo con molte realtà locali e questa collaborazione è fondamentale per offrire risposte efficaci e complete». Non mancano però le difficoltà, soprattutto nei rapporti con le istituzioni: «Le problematiche burocratiche con la Regione Calabria sono quotidiane e spesso rallentano il nostro lavoro. È una delle sfide più complesse che affrontiamo».

Un aspetto significativo è il ruolo dell’associazione come punto di riferimento stabile nel tempo. «I migranti», afferma Corea, «si passano parola tra loro. Molti tornano anche anni dopo, e spesso ritornano i figli di chi abbiamo seguito in passato. Sapere che la Kasbah è percepita come una presenza affidabile per più generazioni è una grande vittoria». Al seguente link la pagina dell’associazione: https://lakasbah.org/chi-siamo/