Una pietra di sale. Un ciuffo di erbe medicinali. L’immaginetta di San Francesco di Paola. La “vurzetta” -con le iniziali D.B. e un gatto bianco disegnato sopra – non è più grande di cinque centimetri: quanto basta per stare dentro alla tasca di una giacca, senza fastidio. Sperando di portare fortuna.

Un piccolo amuleto, confezionato dall’anziana “magara” che Dario Brunori ha incontrato a San Fili prima di partire per il Festival. La valigia preparata nell’antico palazzo che s’affaccia su piazza Adolfo Mauro. Un bacio alla figlia Fiammetta e uno sguardo a quell’albero spogliato dall’inverno che, in queste sere di febbraio, si lascia illuminare di rosso e di viola. «Abbiamo scelto i colori delle magare per far risplendere l’albero delle noci che dà il titolo alla canzone di Dario Brunori», svela il sindaco di San Fili Linda Cribari.

Il campanile della Chiesa madre scandisce le ore del giorno e della notte, anche adesso che il frastuono di Sanremo sembra coprire tutto. Linda Cribari racconta: «Per Dario Brunori i rintocchi del campanile della chiesa della Santissima Annunziata hanno un suono poetico e fanno da sfondo alle canzoni nelle quali ci offre la sua personale visione del tempo».

Il bar, la lavanderia. Lo incontri tra le vie del piccolo paese, confuso tra la gente del posto. Il sindaco Linda Cribari dice con un pizzico di orgoglio: «Dario Brunori come Ulisse è sempre pronto al viaggio, ma ha deciso di vivere qui per sempre. San Fili in fondo è la sua Itaca».

Nel 2021, il Comune ha conferito a Dario Brunori la Benemerenza Civica. Il sindaco Linda Cribari ammette: «Questo titolo prima non era mai stato concesso a nessuno, ma abbiamo sentito il bisogno di dimostrargli quanto siamo orgogliosi dei suoi successi artistici».

Stasera San Fili affollerà il teatro comunale “Francesco Gambaro”. Il sindaco Linda Cribari spiega: «Stiamo vivendo una gioia incontenibile e insieme faremo il tifo per Dario Brunori. Purtroppo non ci sarà posto per tutti. Se il meteo lo permette, allestiremo un maxischermo all’aperto». Al calar della notte, l’unica magara di San Fili ancora in vita pronuncerà una formula magica. Chissà se l’incantesimo funzionerà.