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Pare che ogni tentativo mirato a risollevare un’area dall’aria dismessa e polverosa, sia destinato a fallire miseramente. Parliamo di Vaglio Lise e, in questo caso, del concerto di Lazza che doveva svolgersi proprio nella zona che ai tempi del Covid ospitò l’ospedale militare. Il 26 luglio lì doveva salire sul palco Lazza insieme a Paky (che diventò famoso per il famoso steward diventato un meme vivente), aprendo – forse – le porte a un rilancio – almeno estivo – di un’area molto vasta e, da molti anni, in disuso. Quel terreno – un rettangolo di sabbia e polvere – è di proprietà di Ferrovie.
Non c’è nulla, a parte qualche ferrovecchio e, qua e là, spuntoni arrugginiti. Accanto si stagliano le geometrie della stazione di Vaglio Lise, da anni ribattezzata “stazione fantasma”, circondata da rovi ed erbacce. Il suo interno è un’istantanea degli anni Ottanta, una location dal sapore distopico e liminale. I viaggiatori lì camminano a passo svelto, soprattutto di sera, quando scendono dai treni o sono costretti a salirci. Sopravvive un bar, il resto: saracinesche abbassate e una macchinetta per fototessere.
Dall’altra parte della strada si erge l’ex palazzone della Provincia, uno stabile che si affaccia sulla Statale con centinaia di occhi di vetro dietro cui si celano stanze perlopiù vuote, che talvolta si accendono nella notte. Da quelle parti, il Comune di Cosenza sognava di costruire il nuovo ospedale che, con ogni probabilità, sorgerà invece ad Arcavacata, lasciando ancora una volta l’area nell’ombra.
Il concerto di Lazza poteva rappresentare uno spiraglio di luce in una zona di buio. L’area è ampia e Cosenza non dispone di grandi spazi in grado di ospitare concerti con oltre 5.000 spettatori. Di eventi allo stadio Marulla, che non abbiano a che fare con il pallone, non se ne vedono nemmeno quest’anno. Il live nella piazza delle Ferrovie sembrava cosa fatta: l’accordo era stato siglato e tutto lasciava intendere che l’evento sarebbe andato in scena lì.
Ferrovie aveva chiesto al Comune, mesi fa, di fare da tramite e garante, condicio sine qua non per la concessione dell’area. Il Comune aveva dato il via libera e l’intesa – anche economica – era stata accettata da tutte le parti. Ma nelle ultime settimane sono emersi problemi. Ferrovie ha posto vincoli considerati inaccettabili sia dal punto di vista della sicurezza sia da quello logistico: come il divieto di rimuovere binari divelti e vecchi macchinari arrugginiti presenti nell’area, che avrebbero ovviamente rappresentato un pericolo per gli spettatori; oppure l’obbligo di lasciare liberi alcuni passaggi per il transito dei mezzi di Ferrovie, che – evidentemente – proprio quella sera avrebbero avuto necessità di circolare lì.
Il tutto ha portato a una riorganizzazione generale e al trasferimento del concerto all’Arena Rendano. «Restano validi i biglietti acquistati in precedenza e verranno rispettati tutti i settori come precedentemente comunicato» si legge in una nota dell’organizzatore Alfredo De Luca.