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Giammarco Sicuro, giornalista e inviato speciale Rai Esteri, si trovava in Perù quando il Covid ha cominciato a inondare le esistenze di tutti, sorprendendo le nostre quotidianità con un incubo che non ci saremmo mai aspettati di vivere. Il libro “L’anno dell’Alpaca” (Gemma edizioni), presentato al Bak di Cosenza, grazie ai pasionari del circolo letterario “Books and the city”, è il diario di quel periodo in cui tutto sembrava perdere i contorni, colorando di scuro una realtà che avevano immaginato solo gli scrittori di fantascienza e i registi visionari.
Isabela ed Esmeralda, un alpaca e un lama di peluche. Dovevano essere dei regali, semplici souvenir da impacchettare e donare, sono invece diventati due amici, due voci. Come una coppia di Wilson, il pallone con cui Tom Hanks in “Cast away” parla durante l’isolamento dal mondo, semplici pupazzi si sono trasformati, per Sicuro, in fili di connessione a un mondo che intanto chiudeva ogni porta e aspettava alla finestra che l’onda di una disastrosa pandemia arrivasse.
«Questo viaggio inizia nel febbraio del 2020 – racconta il giornalista – mentre mi trovavo dall’altra parte del mondo per un viaggio. Da lì è cominciata un’avventura durata nove mesi, con il mio alpaca chiuso nello zaino, che mi ha permesso di vivere la pandemia e raccontarla come inviato speciale». Trascorsi due anni, sembra che il peggio sia alle spalle, ma certe ferite restano. «Questo mondo è cambiato tantissimo e poi è sprofondato nella guerra. “L’anno dell’Alpaca” cerca di capire cosa abbiamo realmente vissuto in quei lunghi periodi di quarantena magari per imparare a reagire alla prossima pandemia, che avverrà temo, e non deve trovarci impreparati».
Books and the city
Il gruppo di lettura Books and the city, nato quattro anni fa a Cosenza, ha organizzato l’incontro al Bak. «Abbiamo in programma altre iniziative perché crediamo che la lettura sia un atto seducente» racconta la critica letteraria Antonella Falco. Ecco la sua intervista.