Nel giro di un mese il Planetario di Cosenza, è stato preso di mira da una banda di malviventi che a due riprese hanno ripulito quello che si trovava all’interno della struttura, concentrandosi anche sulla preziosa lente. Quello che è avvenuto è molto grave perché se si poteva sperare di recuperare con una spesa più contenuta, l’attrezzattura danneggiata, successivamente, con l’atto vandalico del 14 giugno scorso, tutto è cambiato.

«Aspettiamo di effettuare il sopralluogo con i tecnici della Zeiss – ci ha detto il sindaco di Cosenza Franz Caruso -, solo così potremo capire qual è effettivamente l’entità del danno». Caruso però è dubbioso.

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«Non riesco proprio a concepire il fatto che dei nostri concittadini abbiano compiuto tali azioni riprovevoli. Che motivo c’era di distruggere? Hanno rubato, ma anche devastato e questo è inconcepibile. Due azioni del genere, a distanza così ravvicinata mi insospettiscono». La porta dalla quale erano entrati la prima volta era stata sigillata, ma il secondo raid è avvenuto da un altro ingresso, ed è stato di gran lunga più violento.

Nel Planetario di Cosenza i delinquenti, si sarebbero accaniti anche sulle lenti dei proiettori, scaraventandole a terra e mandando in frantumi i preziosi strumenti ottici. «Inizio a dubitare sull’estemporaneità di queste azioni» quasi facendo intendere una regia dietro alle razzie perpetrate contro una struttura il cui destino sembra ormai a tinte fosche.