Le sottolineature: mancano motivazioni, dettagli procedurali e coerenza economica. Delucidazioni richieste entro 20 giorni. Bonelli: «Rilievi gravissimi». Il Mit: «Normale interlocuzione»
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La Corte dei Conti sottolinea
Tra gli aspetti procedurali i magistrati sottolineano come «date le peculiari modalità - condivisione di link che rimanda al sito istituzionale della società Stretto di Messina - con le quali sono stati trasmessi a questo Ufficio alcuni degli atti oggetto di controllo e la documentazione a corredo, si chiedono chiarimenti in ordine alla formale acquisizione di detti atti da parte del Mit e di codesto Comitato in vista della successiva approvazione». La Corte dei Conti ricostruisce poi i diversi passaggi della delibera e la tempistica di trasmissione alla stessa Corte e sottolinea: «Si chiedono chiarimenti al riguardo anche con riferimento alla tempistica osservata per la trasmissione del provvedimento Mit-Mef con cui è stato assentito il terzo atto aggiuntivo». «Parimenti - si legge nel documento - sotto il profilo procedurale, in disparte le considerazioni in punto di legittimità, si chiedono chiarimenti in merito alle valutazioni svolte da codesto Comitato in relazione all'efficacia della delibera del Consiglio dei ministri del 9 aprile 2025 con la quale: è stata approvata la relazione relativa ai motivi imperativi di interesse pubblico; è stato preso atto dell'assenza di idonee alternative progettuali; è stata dichiarata la sussistenza di motivi imperativi di interesse pubblico legati alla «salute dell'uomo e sicurezza pubblica o relative conseguenze positive di primaria importanza per l'ambiente».
Inoltre «Alla luce di recenti notizie di stampa si chiedono, inoltre, aggiornamenti in merito all'interlocuzione che sembra avviata, sul punto, con la Commissione europea anche a seguito della informativa relativa all'operazione effettuata in data 11 giugno 2025 dalla Rappresentanza Permanente d'Italia presso l'Unione europea». Sugli oneri del piano economico la Corte incalza: «Perplessità si manifestano, inoltre, in merito al disallineamento tra l'importo asseverato dalla società Kpmg in data 25 luglio 2025 - quantificato in euro 10.481.500.000 - e quello di euro 10.508.820.773 attestato nel quadro economico approvato il 6 agosto 2025. Si chiedono chiarimenti».
Tra le moltissime richieste compare anche: «Quanto alle stime di traffico - al piano tariffario di cui allo studio redatto dalla TPlan Consulting - poste a fondamento del Pef si chiedono chiarimenti in ordine alle valutazioni svolte da codesto Comitato in merito alle modalità di scelta della predetta società di consulenza e agli esiti di detto studio anche in relazione agli approfondimenti istruttori svolti in occasione della riunione preparatoria del Cipess».
Pochi giorni per rispondere: «Nel trasmettere la presente osservazione, si richiama la disposizione di cui all'art. 41, comma 5, del DL n. 201 del 2011, in forza della quale il tempo intercorrente tra la presente richiesta istruttoria e la risposta dell'Amministrazione non può complessivamente essere superiore a 20 giorni. Trascorso detto periodo, la Sezione potrà decidere allo stato degli atti, ferma restando la facoltà di codesta Amministrazione di ritirare il provvedimento in sede di autotutela».
Bonelli: «Dalla Corte dei conti rilievi gravissimi»
«I rilievi della Corte dei conti sono importantissimi e confermano quello che sosteniamo da sempre: la progettazione del Ponte sullo Stretto è deficitaria e carente delle informazioni necessarie a renderne sostenibile la realizzazione dal punto di vista economico. I dati sui flussi di traffico presentati dalla società Stretto di Messina e da Webuild sono del tutto irrealistici: per raggiungere l'equilibrio economico si ipotizza un aumento di dieci volte rispetto al traffico attuale, sulla base di un progetto vecchio di oltre vent'anni. La Corte dei conti richiama inoltre quanto da noi evidenziato sulla delibera IROPI, con cui il governo ha dichiarato il Ponte «opera di interesse strategico militare e di sicurezza» per bypassare i vincoli ambientali europei. Su questo punto la Commissione UE, dopo il nostro esposto, ha chiesto chiarimenti. Non meno grave è la violazione della normativa sugli appalti pubblici, su cui anche il vicepresidente della Commissione europea Sejourné ha chiesto spiegazioni».
Così Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra e co-portavoce di Europa Verde: «L'assenza di trasparenza è ormai evidente: la società Stretto di consentire ai cittadini di fare le loro osservazioni, e sollevi Salvini dal ministero e lo sostituisca. Non si può andare avanti con un'opera che presenta gravi lacune economiche, ambientali e procedurali».
Il Mit: «Normale interlocuzione»
«Tutti i chiarimenti e le integrazioni chieste dalla Corte dei Conti fanno parte della fisiologica interlocuzione tra istituzioni e saranno fornite nei tempi previsti, a maggior ragione per un'opera così rilevante. Il Ponte sullo Stretto non è in discussione e gli uffici competenti sono già al lavoro». Così una nota del Mit dopo i rilievi espressi dalla magistratura contabile su tempi e modalità della delibera Cipess.
Ciucci (Stretto di Messina): «Nessuna bocciatura»
«La Corte dei conti, nell’ambito dell’esame in corso sulla recente delibera Cipess di approvazione del progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina, sottoposta al controllo di legittimità, ha trasmesso al Dipe - Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, alcune osservazioni e richieste di precisazioni e integrazioni documentali», spiega l’Amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci.
«L’Ufficio di Controllo della Corte non ha espresso alcuna bocciatura, giudizio di inadeguatezza né richieste di integrazione del progetto definitivo. Stretto di Messina, di concerto con le Istituzioni interessate, è pronta a fornire tutti gli elementi utili per consentire alla Corte di completare l’istruttoria finalizzata alla registrazione della delibera Cipess, nella consapevolezza di aver operato nel pieno rispetto di quanto previsto dalla normativa italiana ed europea».