Vent’anni, cosentina doc e già punto di riferimento. La capitana parla del momento storico del club, del rapporto con coach Occhione e delle sfide che attendono la squadra: «Il gruppo è la nostra forza»
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Quel pizzico di timidezza di una ventenne, consapevole e profondamente legata ai colori della sua città. È l’immagine che Federica Morrone, classe 2005 e capitana della Smile Cosenza Pallanuoto, ha restituito negli studi di Cosenza Channel durante la rubrica del network LaC “L’intervista”.
La Smile Cosenza sta vivendo uno dei momenti più positivi della sua storia recente, con una quinta posizione in Serie A1 dopo nove giornate: «Abbiamo iniziato con il piede giusto , il bilancio è assolutamente positivo - ha commentato Morrone, sottolineando come il gruppo abbia acquisito consapevolezza strada facendo – . L’obiettivo iniziale era salvarsi con tranquillità, ma ci siamo rese conto che possiamo fare qualcosa in più».
Il segreto della Smile? L’unione. La capitana non ha dubbi: «Siamo un gruppo molto unito. Abbiamo affrontato momenti difficili, ma li abbiamo superati insieme. Questa è la nostra forza». A cementare lo spirito di squadra anche la parentesi europea in Conference Cup: tre vittorie su tre nella fase d’esordio, un debutto sorprendente che ha dato nuovo entusiasmo all’ambiente. A febbraio, però, la sfida si alzerà: «Sarà una fase più complicata, affronteremo due squadre greche ad Atene. Andremo lì per dimostrare quanto valiamo».
Da cosentina doc e cresciuta nel vivaio, la Morrone vive con orgoglio il ruolo di capitana: «Rappresentare questi colori è un onore enorme. Essendo nata e cresciuta qui sento molto la responsabilità, ma con l’aiuto delle compagne e del mister è tutto più semplice». Il rapporto con coach Occhione, del resto, è uno dei punti di forza della squadra: «Fin dal primo giorno c’è stata sintonia. È un grande tecnico, ma soprattutto una persona con cui puoi confrontarti serenamente. Ci sostiene dal punto di vista tecnico e mentale».
Nell’intervista c’è spazio anche per la Federica atleta a tutto tondo. L’estate scorsa la giovane ha disputato il Mondiale Under 20 in Brasile con la Nazionale italiana, un’esperienza che definisce «formativa e indimenticabile – dice –. Affrontare gare ad alta tensione ti aiuta tantissimo, sia tecnicamente che mentalmente. Mi porto dietro un bagaglio importante».
E sul futuro, tra campionato, Coppa Italia ed Europa, la capitana rossoblù mantiene la sua prudenza: niente proclami, solo lavoro. «Non voglio sbilanciarmi, per scaramanzia. La strada è quella giusta e continueremo così. Personalmente punto sempre al massimo, senza vivere di aspettative. Quel che viene, viene».

