La Corte di Appello conferma l’associazione mafiosa nel processo “Stop”
La Corte di Appello riqualifica alcuni ruoli all’interno dell’organizzazione, ma assolve Ferrante e Galluzzi dal tentato omicidio di Antonio Manzi. Assolto anche il politico Ivan Nicoletti dall’accusa di voto di scambio. Si è concluso il processo di secondo grado dell’inchiesta “Stop”. Questa mattina infatti la Corte d’Appello di Catanzaro ha emesso la sentenza a distanza
La Corte di Appello riqualifica alcuni ruoli all’interno dell’organizzazione, ma assolve Ferrante e Galluzzi dal tentato omicidio di Antonio Manzi. Assolto anche il politico Ivan Nicoletti dall’accusa di voto di scambio.
Si è concluso il processo di secondo grado dell’inchiesta “Stop”. Questa mattina infatti la Corte d’Appello di Catanzaro ha emesso la sentenza a distanza di un anno e mezzo dal giorno in cui il tribunale di Castrovillari aveva inflitto condanne pesanti.
Il presidente Gianfranco Grillone ha assolto Orazio Acri per il capo 6 bis, Salvatore Galluzzi per i capi 2 2bis e 2 ter, Massimo Graziano e Isidoro Morfò per il capo 16 – ad eccezione dell’episodio del 3 maggio 2011 – e capo 17, Salvatore Morfò dal capo 16 e capo 17, Ivan Nicoletti dal capo 16 e capo 17, Antonio Ruffo capo 8 e Luigi Polillo e Gennaro Scura dal capo 1.
Sono state rideterminate le condanne di Orazio Acri a 3 anni di carcere, Maurizio Barilari a un anno (in continuazione con la sentenza definitiva del 10 marzo 2015), Sergio Esposito 2 anni e 4 mesi (esclusa l’aggravante dell’articolo 416 bis, riconosciuta la continuazione con la sentenza irrevocabile del 27 maggio 2010), Vincenzo Interlandi due anni (escluso l’articolo 7 e pena sospesa), Roberto Feratti 2 anni e 6 mesi (escluso l’articolo 7), Giuseppe Ferrante 5 anni e 4 mesi (in continuazione con la sentenza del 27 maggio 2010, esclusa l’aggravante dell’articolo 416 bis), Salvatore Galluzzi 3 anni e 4 mesi (in continuazione con la sentenza del 27 maggio 2010, esclusa l’aggravante dell’articolo 416 bis), Massimo Graziano 9 anni (esclusa l’aggravante di cui all’articolo 416 bis), Isidoro Morfò 10 anni e 3 mesi (esclusa l’aggravante di cui all’articolo 416 bis), Lucia Morfò due anni e 4 mesi, Salvatore Morfò 13 anni e 6 mesi (esclusa l’aggravante di cui all’articolo 416 bis), Luigi Polillo 4 anni, Gennaro Scura 4 anni e Gaetano Solferino 6 anni di carcere (esclusa l’aggravante di cui all’articolo 416 bis).
L’associazione mafiosa è riconosciuta anche in secondo grado, ma la Corte di Appello di Catanzaro assolve Giuseppe Ferrante (presunto esecutore) e Salvatore Galluzzi (presunto mandante) dal tentato omicidio di Antonio Manzi. I pentiti al riguardo erano stati discordanti. Addirittura Franco Bruzzese e Daniele Lamanna aveva escluso la partecipazione di Morello, condannato in abbreviato, riferendo che a commettere il delitto fossero stati Ferrante e Carlo Lamanna. Ma erano troppe le contraddizioni emerse al punto che il collegio giudicante di secondo grado ha ribaltato la sentenza del tribunale di Castrovillari.
La Corte di Appello di Catanzaro, tuttavia, ha riqualificato diversi ruoli all’interno del presunto clan di Rossano, mentre Ivan Nicoletti è stato assolto dal reato di voto di scambio rispetto a un primo grado di giudizio dove fu ritenuto colpevole.
Assolti infine dall’associazione mafiosa Luigi Polillo e Gennaro Scura che subiscono una condanna per inosservanza di pena relativa alla latitanza di Salvatore Galluzzi.
In primo grado alcune condanne erano state altissime: il presidente Loredana De Franco aveva condannato a 21 anni e 2 mesi Salvatore Morfò, 25 anni Salvatore Galluzzi, 20 Giuseppe Ferrante, 15 anni e 4 mesi Isidoro Morfò e 14 anni Massimo Graziano.
Il collegio difensivo, tra gli altri, è composto dagli avvocati Giorgia Greco, Luca Acciardi e Francesco Nicoletti, Marcello Manna, Ettore Zagarese, Giuseppe De Marco, Giovanni e Aldo Zagarese e Maurizio Minnicelli. (a. a.)